Sistema di valutazione: “attenzione all’inclusione degli alunni con disabilità”

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red – A chiederlo sono FISH e FAND. Nel testo del regolamento sulla valutazione delle scuole manca ogni riferimento "alla valutazione della qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità"

red – A chiederlo sono FISH e FAND. Nel testo del regolamento sulla valutazione delle scuole manca ogni riferimento "alla valutazione della qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità"

Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Giovanni Pagano, presidente della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), hanno inviato una lettera a vari esponendi dell’amnistrazione, chiedendo che "l’Osservatorio Ministeriale sull’Inclusione Scolastica possa dedicare il suo prossimo incontro, da svolgersi anche prima della formazione del nuovo Governo, data l’urgenza, a una serie di tematiche connesse allo schema di Regolamento", considerando tra l’altro il fatto "che quest’ultimo prevede il coinvolgimento anche di Associazioni nelle ‘azioni di miglioramento’ previste nel ‘procedimento di valutazione’ e nella fase di comunicazione dei risultati".

Barbieri e Pagano sottolineano quindi alcuni passaggi del testo sui quali si dovrebbe "focalizzare l’attenzione in sede applicativa, per garantire una valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’inclusione scolastica, quale componente ineliminabile del Sistema Nazionale di Valutazione".

Li riportiamo integralmente:

«1. Compiti dell’INVALSI [Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione, N.d.R.]
1.1. Nel Regolamento si attribuisce all’INVALSI il compito di definire “gli indicatori di efficienza e di efficacia in base ai quali il Sistema Nazionale di Valutazione individua le istituzioni scolastiche che necessitano di supporto e da sottoporre prioritariamente a valutazione esterna”.
Come associazioni di persone con disabilità abbiamo più volte comunicato – anche al di fuori delle riunioni dell’Osservatorio Ministeriale sull’Inclusione Scolastica – la necessità che il Ministero individui come “livelli essenziali” alcuni indicatori strutturali, di processo e di esito concernenti la qualità dell’inclusione scolastica, fornendo anche taluni esempi orientativi in tal senso. Si ricordano in proposito: la ricerca dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), L’integrazione scolastica delle persone Down. Una ricerca sugli Indicatori di Qualità in Italia (Paola Gherardini, Salvatore Nocera, Trento, Erickson, 2000); le proposte di indicatori elaborate dal Gruppo di Lavoro, istituito con Decreto Dirigenziale del 5 maggio 2004, su proposta delle Associazioni componenti l’Osservatorio, proposte ufficialmente acquisite dall’Amministrazione Scolastica Centrale, come risulta dalla Nota n. 3050 del 21 luglio 2004; la ricerca dell’INVALSI svolta nell’anno scolastico 2005-2006, citata nella Delibera del CNEL [Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, N.d.R.] del 29 novembre 2009, oltre ai siti indicati nella Circolare Ministeriale 8/13 sui BES (Bisogni Educativi Speciali).
Inserire tra gli indicatori generali che individuerà l’INVALSI anche alcuni relativi all’inclusione scolastica è fondamentale sotto due profili:
a. individuare in sede di autovalutazione e valutazione esterna quali sono le scuole che necessitano di correggere le loro prassi didattiche, per migliorarne i risultati anche a favore degli alunni con disabilità;
b. individuare le scuole in cui si realizzino casi di inclusione di qualità in lodo, da segnalarle come esempi di eccellenza in una logica positiva di emulazione.

1.2. L’INVALSI, inoltre, dovrà individuare “indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici” e tra tali indicatori sembra indispensabile individuarne alcuni concernenti l’efficacia e l’efficienza della funzione direttiva di una comunità scolastica accogliente e inclusiva in termini di qualità.

1.3. L’INVALSI dovrà ancora provvedere alla “selezione, la formazione e l’inserimento in un apposito elenco degli esperti dei nuclei per la valutazione esterna”, nonché alla “formazione degli ispettori che partecipano ai citati nuclei”. In tal senso è indispensabile che detti programmi di formazione e dette prove selettive abbiano ad oggetto un debito spazio concernente la tematica della qualità dell’inclusione scolastica e della sua valutazione nel quadro del sistema generale di istruzione.

2. Compiti dell’INDIRE [Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, N.d.R.]
2.1. L’INDIRE deve effettuare “il supporto alle istituzioni scolastiche nella definizione e attuazione dei piani di miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dei risultati degli apprendimenti degli studenti, autonomamente adottati dalle scuole”. Nello svolgimento di tali compiti, è indispensabile che l’Istituto tenga presente tra i suoi obiettivi programmatici e nella prassi operativa il debito rilievo da dare agli aspetti della qualità, efficacia ed efficienza dell’inclusione scolastica.

2.2. L’INDIRE “cura il sostegno ai processi di innovazione centrati sulla diffusione e sull’utilizzo delle nuove tecnologie, attivando coerenti progetti di ricerca tesi al miglioramento della didattica nonché interventi di consulenza e di formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici, anche sulla base di richieste specifiche delle istituzioni scolastiche”. Qui è indispensabile che anche per questa attività vengano tenuti in debito conto gli aspetti concernenti l’inclusione scolastica.

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