Sinistra Italiana presenta mozioni in Parlamento su Alternanza Scuola – Lavoro

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Sinistra Italiana – Sono alcune delle richieste che Sinistra Italiana fa al governo e al Miur sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro attraverso alcuni atti Parlamentari.

Al Senato con una mozione che vede come primi firmatari la capogruppo Loredana De Petris, Alessia Petraglia, Fabrizio Bocchino, Giovanni Barozzino, Corradino Mineo, Massimo Cervellini, Peppe De Cristofaro e il senatore Mdp Miguel Gotor.
E alla Camera dei Deputati con una risoluzione in commissione cultura e scuola sottoscritta dal segretario di SI Nicola Fratoianni, Annalisa Pannarale, il vicepresidente della commissione scuola di Montecitorio Giancarlo Giordano, Giorgio Airaudo, Giovanni Paglia, Serena Pellegrino, e Andrea Maestri di Possibile.

“E’ necessario promuovere inoltre – prosegue Sinistra Italiana – l’adozione di un «codice etico» che vincoli le aziende coinvolte all’applicazione agli studenti che partecipano a tali progetti delle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici, nonché all’applicazione delle norme in materia ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro, alla formazione continua dei dipendenti che svolgono attività di tutor nell’ambito di
tali percorsi, e all’osservanza di comportamenti rigorosi sul piano della trasparenza, dell’eco-sostenibilità e dell’estraneità ad infiltrazioni mafiose e illecite. E a tenere conto delle richieste delle organizzazioni studentesche, in particolare in merito all’adozione di uno «Statuto delle studentesse e degli studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro»”

L’alternanza scuola-lavoro dovrebbe essere quell’offerta formativa del secondo ciclo d’istruzione atta ad assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Ma non è così: non ha prodotto i risultati sperati in termini di occupazione, dopo il conseguimento del diploma di maturità . Ci sono certo casi di eccellenza ma anche storie di sfruttamento, Emerge inoltre un dato inconfutabile, e cioè che, in quasi tutti i casi di alternanza scuola-lavoro, gli studenti e le studentesse vengono impiegati per mansioni superflue e dequalificate, del tutto slegate dal proprio profilo di studi e dall’acquisizione di conoscenze utili ad un eventuale e conseguente accesso al mondo del lavoro.

“Eliminare l’obbligatorietà nei progetti di alternanza scuola-lavoro come previsti dalla legge 107, e prevedere l’adesione volontaria a tali
percorsi, consapevole e condivisa tra docenti e studenti, esclusivamente nell’ambito dell’orario curriculare e scolastico. Garantire la loro inerenza al percorso formativo degli studenti e delle studentesse. Assumere iniziative per garantire il pieno diritto agli studenti e delle studentesse con disabilità; avviare un’indagine ministeriale, sui percorsi attivati fino ad oggi, al fine di valutarne la qualità, i loro esiti e la loro capacità di permettere agli studenti di approfondire la conoscenza del mondo del lavoro.”

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