Simulazione Maturità 2019: studenti preoccupati, necessaria conoscenza approfondita temi proposti

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Comunicato Skuola.net – Se il primo assaggio della Maturità 2019 era stato piuttosto ‘morbido’, dopo il bis le cose sembrano complicarsi.

Lasciando intravedere che l’esame di giugno non sarà proprio una passeggiata, come qualcuno aveva già iniziato a pregustare dopo la tappa di febbraio. Perlomeno per quel che riguarda la prova d’italiano.

La seconda tornata di simulazioni ufficiali organizzate dal Miur in preparazione alla nuova maturità, infatti, ci lascia un doppio insegnamento: da un lato che il Ministero non ha abbandonato quello sguardo attento all’attualità che ha caratterizzato gli esami degli scorsi anni; dall’altro che per fare bella figura nelle prove vere e proprie occorrerà una conoscenza abbastanza approfondita dei temi proposti. E questo inizia ad agitare non poco gli studenti: quasi 1 su 3 – tra quelli che hanno svolto le simulazioni in contemporanea con l’uscita delle tracce – si è detto più preoccupato rispetto a un mese fa (dopo le simulazioni del 19 febbraio scorso). A dirlo un instant poll di Skuola.net che ha raccolto le impressioni a caldo di circa mille maturandi.

Il problema non sono tanto gli autori protagonisti dell’analisi del testo – Montale per la poesia e Pirandello per la prosa, cardini del programma di quinto superiore e comparsi in più di un esame di maturità del passato – quanto un salto in avanti degli argomenti (e degli spunti) scelti a distanza di trenta giorni. Tra le tracce del testo argomentativo, si è chiesto un approfondimento su un passaggio piuttosto specifico della Prima Guerra Mondiale (la questione di Trieste dopo la fine del conflitto), una riflessione sul ruolo della domotica e dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana di ognuno di noi, un’analisi sul Made in Italy (che sembrava cucito su misura per gli studenti degli istituti tecnici e professionali). Così come l’attualità, pur continuando sulla linea della condizione umana (il Viaggio e la Nostalgia), che ben si presta alla disquisizione, è stata agganciata a fonti non proprio di facile lettura. Ecco perché quasi la metà degli intervistati – il 42% – ha trovato queste tracce più complicate di quelle di febbraio (il 39% più o meno uguali, solo il 19% più facili).

Alla fine, però, una scelta andava fatta. Probabilmente ‘obbligata’, visto che quasi 1 su 4 (il 22%) ha ammesso che avrebbe saputo svolgere solo la traccia che poi ha effettivamente selezionato. A cui va aggiunto un sostanzioso 51% che ha dovuto ristringere la rosa solo ad alcuni temi. Appena 1 su 10 sarebbe stato in grado di svilupparle tutte. Mentre il 17% ha avuto difficoltà anche con la traccia opzionata. Per questo solo il 20% ha mostrato un alto gradimento per i temi indicati dal Miur (un dato che un mese fa sfiorava la metà del campione). La traccia giudicata più impegnativa? L’analisi del testo sulla poesia L’agave sullo scoglio di Eugenio Montale (24%), seguita dal testo argomentativo sulla Prima Guerra Mondiale (23%) e da quello sull’Intelligenza artificiale (14%). Proprio quest’ultimo, con il 21% dei voti, è stato però anche il più gettonato (quei ragazzi avranno voluto mettersi alla prova con qualcosa di ostico?). Secondo gradino del podio (20%) per l’altra analisi del testo, incentrata su Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello. Terzo posto per il tema d’attualità sulla Nostalgia (19%).

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