Silvia Chimienti (M5S): Non sono d’accordo con Bussetti sui docenti del Sud

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“Siete in diversi a contattarmi in merito all’operato del ministro Bussetti e alle sue parole riguardo ai docenti del Sud. ” Lo ha scritto Silvia Chimienti del M5S  in un post su Facebook. 

“Premetto che ho trovato grave e odioso il suo modo di rispondere alla domanda: “cosa serve alla scuola del Sud?” e sono davvero dispiaciuta di aver, mio malgrado, contribuito a regalare il Paese alla Lega e a piazzare in molti ministeri gente che non mi rappresenta e che non rappresenta i valori del M5S.

L’impegno e il sacrificio dei docenti del Sud Italia, disposti anche a spostarsi a centinaia di km da casa e allontanarsi dalla propria famiglia, ha finora garantito il funzionamento delle scuole al Nord, caro Ministro.

Ci sono alcune questioni su cui posso rispondervi o dirvi come la penso. Sono in costante contatto con la deputata di commissione Cultura Lucia Azzolina con la quale condivido ogni giorno la gran parte dei punti di vista e delle battaglie.

1) l’aggiornamento delle GAE non è procrastinabile.  Nonostante avvenga in concomitanza di varie procedure concorsuali non sarebbe giusto negare un diritto a chi è iscritto.

2) non concordo assolutamente con il blocco della mobilità di 5 anni per i neoassunti. Si tratta di un periodo troppo lungo, il vincolo triennale era più che sufficiente. Non credo serva a tutelare la continuità didattica ma solo a soddisfare l’ansia dei leghisti di legare sempre più i docenti al territorio. Ovviamente chi deve ancora affrontare il percorso FIT ha diritto che il vincolo resti triennale.

3) regionalizzazione. Contrarissima. Il primo passo verso la distruzione dell’istruzione pubblica ma su questo sono sicura che possa anche cadere il governo perché il mondo della scuola non lo permetterà.

4) telecamere in classe. Misura spot, come tutte quelle volute dai leghisti. Costosissima, incostituzionale e inapplicabile. Non ci sono margini.

Quanto alle proposte del M5S invece, vi annuncio che Lucia Azzolina ha ridepositato la mia proposta di legge sulle classi pollaio e che l’iter è già partito.

Ridurre il numero degli alunni per classe sarebbe la vera svolta per la scuola italiana. Poter garantire ai bambini e ai ragazzi una didattica davvero inclusiva. Seguirli uno a uno nel loro percorso di crescita.

Questa è la proposta per cui battersi, unitamente allo stanziamento di risorse vere per la scuola e per l’aumento dello stipendio dei docenti. Dopo quello dei dirigenti… sacrosanto ma totalmente inopportuno come priorità assoluta di questo governo.”

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