Siamo contrari al DDL La Buona Scuola. Liceo Sabin di Bologna

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documento, votato all'unanimità, dall'assemblea sindacale del Liceo Scientifico A.B. Sabin di Bologna – I lavoratori del Liceo Sabin, dopo un'attenta analisi del documento, esprimono forte contrarietà rispetto al disegno di legge cosiddetto “La buona Scuola” che in questi giorni è in discussione in Parlamento.

documento, votato all'unanimità, dall'assemblea sindacale del Liceo Scientifico A.B. Sabin di Bologna – I lavoratori del Liceo Sabin, dopo un'attenta analisi del documento, esprimono forte contrarietà rispetto al disegno di legge cosiddetto “La buona Scuola” che in questi giorni è in discussione in Parlamento.

Questo DDL si occupa non a caso di ogni aspetto della vita scolastica per sostituirlo con norme arbitrarie e anticostituzionali. Le scuole italiane si trasformeranno in vere e proprie aziende dove un preside/manager/padrone avrà ogni potere, compreso quello di scegliere la "propria squadra", assumendo o licenziando i docenti ogni tre anni a sua completa discrezionalità.

Tutti i lavoratori docenti e ATA saranno schedati su un portale che ne riporterà l'identità digitale, cosa che non offrirà alle famiglie/clienti elementi di giudizio ragionato sulla professionalità di quei lavoratori, ma alimenterà unicamente la concezione commerciale della scuola a discapito della funzione educativa per cui l'apprendimento non può essere una merce da adeguare alle esigenze del mercato.

Nonostante le tanto proclamate assunzioni, quella che si vuole realizzare è invece la precarizzazione di tutto il personale docente, compreso quello di ruolo da anni che in caso di mobilità verrà inserito in albi territoriali da cui i presidi potranno reclutare secondo loro libero arbitrio e senza obbligo di rinnovo dopo tre anni.

Un sistema infernale che con tutta probabilità innescherà rapporti clientelari e legalizzerà l'abuso d'ufficio.

Inoltre si tenta di vincolare una valutazione-farsa a un piccolo aumento stipendiale per pochissimi, aumento che non è minimamente paragonabile a quanto ogni lavoratore ha perso a causa del mancato rinnovo del contratto in questi 6 anni di blocco.

Questa valutazione dall'alto da parte del preside-padrone produrrà soltanto la mortificazione della dignità del personale docente, il suo impoverimento e la sua ricattabilità.

La dichiarazione di impossibilità da parte dello Stato di garantire i finanziamenti alla scuola pubblica e la definizione di forme di collaborazione con enti privati appare gravemente in contrasto con il mandato istituzionale che la Costituzione assegna alla scuola della Repubblica.

L'ingresso nel finanziamento della scuola di fondazioni, imprese, associazioni condizionerà l'insegnamento ad interessi privati e finalità didattiche non libere.

Riteniamo gravissimo questo attacco alla libertà di insegnamento e la svalutazione del diritto allo studio dei nostri studenti introdotti nel mondo del lavoro con contratti di apprendistato a partire dai 15 anni.

E mentre continua l'emorragia di soldi pubblici stanziati per finanziare le scuole paritarie private, con questo disegno di legge si tenta anche di riformare gli organi collegiali delle scuole statali alterandone la fondamentale partecipazione democratica.

Per tutte queste ragioni rivendichiamo le assunzioni senza ricatto di tutto il personale docente e ATA che lavora da più di 36 mesi a tempo determinato e chiediamo l'immediato ritiro del disegno di legge La Buona Scuola.

Come lavoratori e come educatori riteniamo necessario costruire mobilitazioni cittadine per informare la società civile su quanto è in discussione nelle aule parlamentari, parteciperemo alle iniziative di lotta e aderiremo agli scioperi utili per contrastare questo ennesimo attacco alla scuola pubblica statale.

Il presente documento viene affisso all'albo e pubblicato sul sito della scuola.

I lavoratori del Liceo Sabin

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