Si può fare Educazione a distanza? Il ruolo del Personale Educativo, nessuna circolare se ne occupa

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Nico Carnimeo  Coordinatore Personale Educativo Convitto Nazionale Statale “D. Cirillo” Bari – DAD e FAD ormai appartengono al linguaggio quotidiano scolastico.  Ma esiste anche una EAD? Si può fare Educazione A Distanza? Quale il ruolo del personale educativo statale dei convitti?

Nessuna circolare o nota ministeriale parla di educazione a distanza e neppure le miriadi di circolari con indicazioni operative per la gestione delle attività a distanza la contemplano.

C’è da riconoscere, nondimeno, che tutti invitano i docenti a recuperare la funzione fondamentale di tutor/educatore.

L’attività dei docenti/educatori dei convitti mira “alla promozione del processo di crescita umana, civile e culturale, nonché di socializzazione degli allievi …” (CCNL art.128) ed ancora ad assistere e guidare nella “organizzazione degli studi e delle attività di tempo libero, culturali, sportive e ricreative (CCNL art.128).

Attività che rimandano all’esigenza di una reale partecipazione alla vita comunitaria delle istituzioni educative.

Tuttavia, una serie di strategie e modalità messe in atto stanno consentendo alla categoria di continuare a mantenere saldo il rapporto instaurato con i ragazzi se non addirittura di cogliere una serie di potenzialità.

Ecco pertanto che, nelle varie piattaforme che consentono le attività a distanza, gli educatori si ritrovano a creare “aule virtuali educative” molto partecipate ed apprezzate, con schede e attività educative, spunti di riflessione, approfondimenti suggeriti e soprattutto con le tante attese LIVE con l’educatore.

Le videate sono suggestive: la voglia di parlare tutti insieme, il desiderio di confidarsi anche dinanzi a decine di compagni.

L’educatore diviene uno sportello d’ascolto, virtuale ma quanto mai reale, al quale richiedere un supporto prezioso in questi tempi di restrizione della modalità socio-comunicativa tradizionale.

I ragazzi necessitano di essere tranquillizzati, rasserenati. Questo è il tempo giusto per far loro acquisire nuove abilità sociali, che forse nuove non sono.

Ascoltare gli altri, a turno. Fare sintesi efficaci. Usare i social in modo più consapevole. Dare il giusto peso alle parole da usare in chat.

Il confronto con i coetanei, mediato da un consigliere esperto che affianca i genitori, diventa occasione di crescita. Stare insieme, anche se in modalità LIVE, significa sperimentare le buone pratiche suggerite dai compagni e riconsiderare le proprie modalità relazionali.

Promuovere quindi una serie di abilità di carattere cognitivo-comportamentale da inserire necessariamente in percorsi educativi personalizzati per gruppi e/o singoli in relazione alle fasce d’età.

All’educatore, in questi giorni, viene chiesto di diventare ciò che è: un “promotore sano” di autostima.

“Sembra di fare ricreazione!” mi ha detto un alunno adolescente durante una LIVE. Intuizione geniale, quanto abbiamo bisogno tutti di ri-crearci.

Bellissima l’etimologia della parola ricreare.

Ecco una nuova grande responsabilità dell’educatore: divenire l’esperto della RI-CREAZIONE.

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