Si avvicina la discussione in Parlamento del federalismo culturale nelle scuole

Di Lalla
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Marco Barone – La proposta di Legge, di matrice leghista, 1428 assegnata alla VII Commissione (Cultura) della Camera,continua il suo cammino. Una proposta del luglio del 2008 che dopo vari iter nella commissione cultura si appresta a conseguire a breve il trasferimento in sede legislativa.

Marco Barone – La proposta di Legge, di matrice leghista, 1428 assegnata alla VII Commissione (Cultura) della Camera,continua il suo cammino. Una proposta del luglio del 2008 che dopo vari iter nella commissione cultura si appresta a conseguire a breve il trasferimento in sede legislativa.

Nella relazione di accompagnamento si legge che la presente proposta di legge intende salvaguardare il patrimonio geografico storico, linguistico e culturale territoriale e regionale, inserendolo nel curriculum scolastico obbligatorio dello studente, accuratamente armonizzato, come già avviene con successo in molte scuole del Piemonte, del Friuli Venezia Giulia, del Trentino-Alto Adige e della Valle d’Aosta.

Si vuole in sostanza recuperare la valenza educativa e formativa, rendendola obbligatoria, delle tradizioni etniche, folcloriche, artistiche e artigianali diversissime da regione a regione, che, secondo la relatrice della proposta di legge, devono trovare libera espressione in scuole i cui curricula sono sensibili e aperti alle esigenze locali.

Conseguentemente vi saranno nuovi nuovi testi di studio, nuovi curricula, nuove iniziative dettati dalle « specificità locali e regionali ».

Lo studio di « geografia e storia » dovrà essere sempre più specializzato e più dettagliato relativamente alle realtà regionali.

La relazione si sofferma in particolar modo sul Risorgimento stesso rilevando che deve essere ri-studiato su basi « anche » regionali, entro cui il contributo assai diverso delle varie regioni deve essere debitamente illustrato.

Ma cosa accadrà nella sostanza?

Nell’ambito dell’autonomia dell’offerta formativa, le istituzioni scolastiche, in conformità a quanto previsto dalla detta proposta di legge attueranno piani di studio personalizzati, singolarmenteo in forma associata, provvedendo all’integrazione dei testi scolastici, con specifiche unità didattiche dedicate alla storia, alla geografia, alla lingua e alla cultura di ciascun territorio regionale, per uno studio comparato, specializzato e dettagliato
delle tradizioni storiche, etniche, folcloriche,artistiche e artigianali delle singole comunità territoriali di appartenenza, nonché prevedendo l’assegnazione di tecnologie software e di archivi elettronici.

Per attuare tutto ciò sarà possibile per le istituzioni scolastiche stipulare convenzioni, ai sensi dell’articolo 21, comma 12, della legge 15 marzo 1997, n. 59, con le università statali o private per l’istituzione di corsi di storia, geografia, lingua e cultura delle comunità territoriali e regionali, finalizzati ad agevolare la ricerca e le attività formative dei docenti.

Insomma il federalismo culturale ed educativo è alle porte.

L’articolo originale

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