Scuole paritarie, Bussetti: “no modifiche”. M5S e Lega, visioni differenti

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Il finanziamento alle scuole paritarie potrebbe creare una frizione fra Lega e 5 Stelle. Il ministro per l’Istruzione Marco Bussetti, in un’intervista di qualche giorno fa all’Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale italiana (Cei), aveva difeso il sistema delle scuole paritarie.

Le frasi del Ministro

“All’ordine del giorno – aveva detto il Ministro – non ci sono interventi o modifiche sulla questione delle scuole paritarie”.  E ancora: “Faremo tutto ciò che serve per migliorare la qualità complessiva del sistema che comprende sia le scuole statali sia quelle paritarie”.

La frase del Ministro è stata rilanciata dal Sir, il Servizio di Informazione Religiosa.

Le dichiarazioni di Bussetti sono perfettamente in linea con il programma elettorale della Lega, che non ha mai fatto mistero di voler mantenere quanto già fatto nel settore delle scuole private gestite in buona sostanza dall’apparato cattolico.

Nessuna reazione dal M5S

Anche se finora non sono state registrate reazioni da parte del Movimento 5 Stelle, la loro linea di pensiero è stata sempre stata contraria al finanziamento. In piena campagna elettorale, il 14 febbraio, il Giornale.it titolava: “Di Battista a testa bassa contro le paritarie“.

Il quotidiano riferiva testualmente: “Durante un comizio in piazza in provincia di Rovigo Dibba ha sparato a zero contro il sistema dei finanziamenti alla scuola non statale. E a sostegno di questa tesi, pubblicava una dichiarazione di Di Battista: «Vogliamo cancellare qualsiasi forma di finanziamento pubblico alle scuole private e alle scuole paritarie che hanno raggirato la legge Berlinguer. Vogliamo finanziare solo la scuola pubblica. Se vuoi andare alla scuola privata, paghi».

Il cambio di rotta per amore del contratto

La posizione del M5S sulle paritarie si è un po’ smussata con l’avanzare dell’ipotesi di un Governo a doppia trazione in alleanza con la Lega. Nei giorni di lavoro frenetico per la scrittura del contratto di Governo, il sito Formiche.net rilevava il cambio di rotta.  “In principio era lo stop totale dei finanziamenti alle scuole paritarie – si legge nell’articolo di Simona Stgiu – poi si è trasformato in uno stop parziale che esclude le scuole dell’infanzia e i nidi, ‘perché per questa fascia d’età (0-6 anni) le scuole private paritarie nella maggior parte dei casi suppliscono alla mancanza di scuole pubbliche statali’”. La giornalista faceva notava che il M5S “Dapprima aveva proposto l’eliminazione dei contributi statali alle scuole paritarie (e della stessa parità scolastica), poi ha virato verso una linea più morbida, perlomeno sulla carta“.

E forse ha visto giusto sempre il sito Formiche.net quando il 25 maggio scriveva un nuovo articolo, evidenziando come il punto sulle paritarie, nel contratto di Governo relativo alla scuola, fosse stato molto smussato, al limite della vaghezza. 

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