Scuole non statali, quanto ci costano? Dipende da regione a regione. I finanziamenti statali vanno soprattutto al Nord

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red – Le scuole non statali coprono circa il 12% degli alunni italiani e ricevono circa l’1% delle spese pubbliche complessive: in media 476 euro a studente. Ma ci sono anche i finanziamenti di regioni e comuni.

red – Le scuole non statali coprono circa il 12% degli alunni italiani e ricevono circa l’1% delle spese pubbliche complessive: in media 476 euro a studente. Ma ci sono anche i finanziamenti di regioni e comuni.

Per l’esattezza, le scuole non statali ricevono:

  • 529 euro per ogni studente della scuola dell’infanzia,
  • 787 euro per ogni studente della primaria,
  • 90 euro per la secondaria di primo grado e
  • 47 euro per ogni studente della secondaria superiori

I dati sono risalenti al 2012.

I contributi per le scuole non statali previsti per il 2012-13 sono poco più di 250milioni di euro distribuiti tra i vari Uffici Scolastici Regionali. Sono le regioni del Nord che ricevono annualmente la maggior quantità di risorse, con in testa la Lombardia con 66milioni di euro, quindi il Veneto con 32, il Lazio con 31.

Tra le regioni del Sud, si distinguono la Campania, con 38milioni, mentre la Puglia di Vendola riceve poco più di 12milioni di euro, superando di uno scarto la Toscana.

Questo per quanto concerne i finanziamenti statali. In realtà, infatti, le scuole paritarie ricevono finanziamenti anche dagli enti locali (regioni e comuni).

Ad esempio, a Bologna, scenario di un referendum che ha chiesto il blocco dei finanziamenti comunali alle scuole paritarie, una sezione di scuola materna paritaria riceve 14mila euro dal comune, 3mila euro dalla regione e 16mila dallo Stato, per un totale di 33mila euro per classe.

Ogni regione ha, inoltre, in diverse modalità, dei sistemi di supporto alle scuole paritarie, che vanno da contributi diretti, come in Sardegna, Puglia (anche se non risultano erogati), Sicilia, Molise.

A sistemi che erogano contributi alle famiglie di studenti iscritti nelle paritarie. Ricordiamo l’esempio più conosciuto, il "buono scuola" della Lombardia per redditi inferiori ai 30.000 euro. Ma uguali sistemi troviamo in altre regioni: Liguria, Sicilia (sebbene non più erogati dal 2009), Piemonte, Lazio.

Unico caso in Italia, la Campania prevede tali finanziamenti solo per gli allievi che frequentano le scuole non statali gestite da enti locali, escludendo le scuole cattoliche.

I dati sono stati tratti dal Dossier presentato al 5° congresso nazionale della CISL scuola svoltosi a Firenze tra il 20 e il 23 maggio 2013.

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