Scuole italiane all’Estero, prove tecniche di chiamata diretta

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red – La denuncia arriva dalla FLCGIL che sottolinea come nel D.L. 101/2013 il Governo consente di reclutare direttamente il personale docente

red – La denuncia arriva dalla FLCGIL che sottolinea come nel D.L. 101/2013 il Governo consente di reclutare direttamente il personale docente

Ad essere sotto accusa è l’art. 9 del DL contenente “Misure urgenti per le istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero”.

In esso sono contenute due disposizioni, una al comma 1, dove viene prevista una deroga ai vincoli della spending review (legge 135/2012) che consentirà, a seguito di specifiche esigenze didattiche o amministrative di poter nominare dall’Italia personale scolastico da graduatoria.

La seconda è contenuta nel comma 2, dove, invece, viene prevista la possibilità da parte delle istituzioni scolastiche statali italiane all’estero di reclutare anche per le materie curriculari previste dall’ordinamento italiano  personale docente italiano o straniero, con contratto locale, avente una conoscenza della lingua italiana adeguata ai compiti lavorativi e residente nel paese ospitante da almeno un anno, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa italiana. Con quali criteri e procedure? Sarà un decreto interministeriale a deciderle.

Disposizioni contraddittorie, mette in evidenza la FLCGIL, "un reclutamento duale che implica anche condizioni di lavoro diverse e difformi anche all’interno degli insegnamenti curriculari e stravolge l’attuale sistema della graduatorie permanenti"

Un sistema che lascia nelle mani di un non ancora ben identificato soggetto giuridico le modalità di reclutamento del personale, senza parlare del fatto che nelle regioni del Nord il reclutamento di personale locale potrà portare ad un aggravio di spesa pubblica.

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