Scuole aperte di pomeriggio e d’estate, edifici che si proiettano all’esterno

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red – Ieri vi abbiamo dato notizia delle affermazioni del Ministro Giannini circa l’opportunità di tenere le scuole aperte anche durante il periodo estivo. Una proposta che presuppone una rivoluzione degli spazi dedicati alla didattica. Il punto di riferimento del Ministro è Renzo Piano, vediamo perché.

red – Ieri vi abbiamo dato notizia delle affermazioni del Ministro Giannini circa l’opportunità di tenere le scuole aperte anche durante il periodo estivo. Una proposta che presuppone una rivoluzione degli spazi dedicati alla didattica. Il punto di riferimento del Ministro è Renzo Piano, vediamo perché.

Una scuola che si rivolge all’utenza andando oltre i canonici momenti di didattica, è una scuola che apre il proprio tempo.

Ma all’apertura del tempo deve corrispondere un’apertura dello spazio, oltre i classici luoghi "angusti" in cui si fa lezione.

Ed ecco da dove nasce la rivoluzione di una scuola diversa, a partire dalla sua struttura di base, dall’idea, ha detto ieri il Ministro al Corriere, "di Renzo Piano su cui stiamo ragionando e che trovo, nella sua semplicità, geniale è che la scuola abbia uno spazio dedicato all’apertura verso l’esterno, con l’ambiente, con la città. Un piano terra in cui tu non hai nulla, né aule né studio dei professori, ma ambienti in cui c’è tempo e spazio per un contatto con la comunità”

Approfondendo l’argomento da documenti presenti in rete che vanno in questa prospettiva, lo spazio aperto punta ad un’apertura per un uso pomeridiano di alcune aule, da condividere con associazioni di quartiere, al ricavare spazi (anche ridotti) per il teatro o attività di movimento non solo per i più piccoli,ma per bambini e ragazzi di ogni età, che necessitano anche di luoghi curati e adatti, "impreziositi magari da un economico parquet", che permetta di stare seduti a terra a conversare, fare teatro, improvvisare musica o ascoltarne.

Molti sono gli esempi di una nuova edilizia pedagogica proiettata anche verso l’esterno, tra essi, famoso, è rimasto l’esempio dell’architetto Giacomo Borella, realizzato in collaborazione con la pedagoga montessoriana Grazia Honneger Fresco.

Il progetto ha realizzato una scuola dell’infanzia costruita interamente in legno, con aule sparse nella natura e collegate tra loro da piccoli sentieri, che prevedeva un luogo intimo centrale per l’incontro mattutino, piccolo e a misura di bambino, ma con grandi aperture verso l’esterno.

Sarà questo il principio che vedranno sottese le 389 opere cantierabili annunciate ieri dal Governo?

Vedremo. Nel frattempo vi rimandiamo al piano sull’edilizia che vede stanziati quasi 2mld di euro.

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