La scuola steineriana di Bologna, paritaria laica, contro il referendum. “E’ sbagliato”

Di Lalla
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Ufficio Stampa AGeSC – “Più risorse per la scuola pubblica? Eliminazione delle liste d’attesa? Sono d’accordo, quella del Comitato Articolo 33 è una richiesta lecita. È lo strumento adottato, è questo referendum, che è sbagliato”.

Ufficio Stampa AGeSC – “Più risorse per la scuola pubblica? Eliminazione delle liste d’attesa? Sono d’accordo, quella del Comitato Articolo 33 è una richiesta lecita. È lo strumento adottato, è questo referendum, che è sbagliato”.

Così parla Andrea Pasquali, presidente della scuola steineriana di Bologna, una realtà scolastica che coinvolge 170 famiglie e che si ispira ai principi pedagogici di Rudolf Steiner. Non è una scuola cattolica. “A Bologna – spiega Pasquali – ci sono ben quattro realtà di scuola paritaria non cattolica con centinaia di famiglie”.

«A volte – osserva Pasquali – ho l’impressione che coloro che hanno promosso il referendum abbiamo solo l’obiettivo di combattere la scuola cattolica. E lo dico io che sono presidente di una scuola che non fa parte del circuito cattolico!”.

“Si vuole solo l’istruzione di Stato. Mentre è tutto più semplice se si lascia la libertà di scelta ai genitori. Lo Stato deve solo garantire il servizio pubblico”.

“La libertà di educazione – afferma Pasquali – è un valore al quale noi crediamo. Nei paesi nord europei il pluralismo scolastico è considerato un bene necessario. Il sistema scolastico deve rispecchiare la pluralità della società, deve garantire il rispetto delle diverse visioni dell’uomo”.

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