Scuola senza materie, dalla provocazione alla realtà. Ce la spiega Antonello Giannelli, presidente ANP

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Scuola senza materie. Dalla provocazione alla realtà. Ovvero, come avvicinare il mondo della scuola e dei suoi manager all’innovazione e alla contemporaneità.

E’ questo l’interrogativo che animerà quattro appuntamenti che vedranno ANP, Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e alte Professionalità della scuola, protagonista alla mostra-evento “Smart City: People, Technology & Materials” creata da Material ConneXion Italia, curata da Giulio Ceppi e patrocinata da Comune di Milano, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Anci e Assolombarda.

Con la cura di Leonardo Previ, fondatore di Trivioquadrivio, e il sostegno di Amundi, gli incontri avvicineranno il mondo della scuola e dei suoi manager all’innovazione e alla contemporaneità.

L’obiettivo è trasformare e ampliare il concetto di competenza, aprirlo a quello della complessità e avvicinare entrambi ai banchi di scuola. “Insieme, abbiamo studiato un panel di incontri, con l’obiettivo di aiutare il pubblico ad orientarsi nella complessità che ci ruota attorno: con ANP giocheremo, letteralmente, mettendo al servizio le nostre metodologie per costruire insieme una nuova roadmap” commenta Leonardo Previ. “Interventi autorevoli si alterneranno a sperimentazioni dal vivo per ridefinire il concetto di complessità, a partire dal ruolo delle materie e da quello dell’intelligenza artificiale, stimolando scuola e allievi verso una nuova visione colta degli insiemi, lontana dal modello di apprendimento meccanico”. Se la scuola italiana vuole formare cittadini capaci e consapevoli,- spiega Laura Galimberti, assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano –

ha bisogno di confrontarsi con due temi fondamentali: da una parte l’irrompere della complessità nel sapere scientifico, dall’altra la nuova sensibilità dell’economia e della finanza per la sostenibilità. Sapere ed economia si muovono ormai prepotentemente in direzioni che la scuola deve riconoscere e presidiare.

Antonello Giannelli, Presidente Nazionale ANP, ritiene che la società “sta cambiando molto più velocemente che in passato. Noi vogliamo aiutare la scuola ad essere soggetto attivo nel cambiamento, appoggiando e guidando il desiderio di novità e di innovazione che percepiamo tutti i giorni. L’ANP ha iniziato almeno 10 anni fa a lavorare a un’idea di formazione sempre più smart, fluida, capace di evolversi e adattarsi alle sfide che la tecnologia rende sempre più complesse. Il mondo della scuola prepara una società che sarà sempre più aperta e multiforme e di conseguenza deve poter predisporre, e saper modificare in corsa, una roadmap che prepari i cittadini di domani e li aiuti a crescere. E in queste giornate proveremo a raccontare tutto questo”.

Dottor Antonello Giannelli, all’interno di tutto questo si parla di smart school. Ma le scuole italiane sono davvero preparate a questa sfida? E i docenti?

“Nel concreto si possono fare tante cose. L’Indire segue una serie di scuole di cui la capostipite è la scuola del sottosegretario Giuliano in cui le aule sono riviste, dove il docente è fermo e gli alunni si spostano. Ogni aula ha una serie di dotazioni mentre il prof è in classe. C’è una robusta dotazione di tecnologie digitali. Il docente ha più un ruolo di facilitatore e la funzione di stimolare la capacità critica dei ragazzi. Il problema dei ragazzi oggi è anche quello di riuscire a verificare l’attendibilità delle fonti e far sintesi dei materiali reperiti in rete. Tutti sanno che l’alunno chiamato a fare un ricerca spesso si limita al copia e incolla”.

Si, ma qui si parla di Scuola senza materie…

“Questa è solo una provocazione. Tempo fa Edgar Morin lanciò un suo manifesto riprendendo il motto di Montaigne secondo cui è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena e codificò sette saperi trasversali cui rifarsi e non alle tradizionali materie. Le materie non devono scomparire, ma le materie che una volta andavano bene oggi non sono più adatte alla modernità. La connessione tra gli argomenti delle varie materie è sempre più pressante. Oggi quell’approccio didattico è talmente obsoleto che a continuare a fare così questi ragazzi li perdiamo per strada”.

Faccia una esempio concreto

“Ecco l’esempio. Possiamo studiare Leopardi in vari modi. Potremmo per esempio studiarlo sulle occorrenze delle parole, cioè su quante volte ricorrono le parole nei testi di Leopardi. Allora servono competenze digitali, servono grafici, serve la statistica, la storia. Come vede, stiamo parlando di Leopardi ma abbiamo coinvolto tante discipline. Un altro esempio?”.

Prego

“Prendiamo il pianeta in cui viviamo e lo studio dell’ecosistema. Il problema del clima è pluridisciplinare. Coinvolge fisica, chimica, geografia, storia, scienza, matematica, e altre materie. Studiare il clima ha a che fare con tutte queste discipline e allora via le materie distinte e si faccia in modo che a scuola si studino questi argomenti in maniera trasversale perché in questo modo si può captare meglio l’attenzione dei ragazzi. Alcune scuole coinvolte da Indire nel progetto Oltre le discipline, già lo fanno.Questa è la provocazione. E questa cosa già la si fa in alcune scuole, là dove c’è la sperimentazione nel quadriennale. Il bello è che la scuola parla di competenze e già dice: via le materie. Poi però tutto questo appare scandaloso”.

Quali sono le iniziative concrete?

“Stiamo cercando di entrare in contatto con le istituzione per arrivare a una buona prassi. Perché siamo convinti che i ragazzi siano più motivati. Uno dei problemi è la scarsa motivazione degli studenti verso la didattica”.

Non vanno bene i contenuti?

“No. I contenuti vanno bene. Ma se dico: lei deve studiare l’algebra lei non la studia. Tuttavia, se io faccio vedere allo studente che l’algebra gli serve per cose pratiche allora probabilmente lo motivo di più. Le discipline non sono un fine ma uno strumento dell’umanità che tramanda il sapere. Il sapere è interdisciplinare. La divisione in discipline è un artificio per rendere più agevole, per ridurre la complessità della trasmissione del sapere. Oggi però la società è differente, la disposizione non va più bene. Ad esempio nei giorni scorsi tanti sono andati a protestare per il clima. Se noi prevedessimo a scuola lo studio del clima, nel quale si studia di tutto quello che coinvolge il clima, loro studierebbero con più interesse, poi noi gli diamo il singolo voto con libertà. Del resto si dice e si scrive tanto sulla trasversalità e sullo sviluppo della logica e sul sapere critico. Un tempo la nostra generazione non metteva in discussione quel che dicevano gli adulti. Oggi questo succede meno”.

Non la preoccupa la prevedibile riluttanza dei docenti?

“Dipende. Se noi ci imponiamo a una persona che da trent’anni fa la stessa cosa, non possiamo aspettarci che riluttanza. Ci vuole un dibattito. Non c’è stata una discussione adeguata sulla formazione. Occorre un’idea chiara del Ministero e un incentivo ad aggiornarsi, altrimenti come possiamo aspettarci che chi è alle soglie della pensione faccia tutto questo? E’ un inizio di una discussione, ma se non accettiamo questa sfida ci saranno presto dei problemi. Non si tratta di copiare dagli altri, ma è una fatto che in Finlandia si stiano indirizzando verso questo approccio con investimenti sui docenti. Qui abbiamo fatto solo sperimentazioni su pochi docenti, e se continuiamo così la massa rimarrà tale e quale. Varrebbe la pena partire. Se non si parte non si arriva, il concetto è questo. La scuola dovrebbe essere un luogo dove si fa vedere ai ragazzi la pienezza della bellezza della visione olografica dei problemi. Se io voglio formare un’azienda non si può vedere solo la visione del giurista, c’è anche la visone economica e anche quella tecnica. Gli argomenti sono argomenti e le discipline sono un argomento visto da un particolare punto di vista per semplificare. Ora la semplificazione va benissimo, ma appiattisce. Se uno gli fa vedere allo studente la complessità, probabilmente riusciamo a cogliere il suo interesse. Noi non dobbiamo frustrare quelli che non ci vogliono stare, noi dobbiamo interessarlo poi sarà lui a liberare le energie. Un docente non è uno che sa qualcosa, ma un adulto che è interessato allo sviluppo del ragazzo, nella motivazione a studiare, a trovare la propria strada attraverso la scuola. Spesso si dibatte sul fatto che gli alunni non sono più quelli di una volta. Il fatto è che i tempi e la società sono cambiati perché non deve cambiarla scuola? Bisogna entusiasmare i ragazzi, sviluppare un’attrazione erotica (per dirla con L’ora di Lezione di Recalcati) non verso la propria persona ma verso la materia, affinché si attui un transfert, qualunque bravo docente l’ha fatto. I miei alunni meno studiosi apprezzavano sempre questo mio approccio. Invece troppo spesso si respira aria più frustrata e alienata”.

Ecco i 4 appuntamenti, che avranno luogo al Superstudio, tranne l’ultimo che avrà luogo nei nuovi uffici Microsoft:

Programma completo eventi ANP a Smart City 2019

Economia, Educazione e Sapere nel tempo della complessità

4 aprile 2019
ore 17.30 -19.00
presso Superstudio13
Milano, Via G. Bugatti 9, Via Forcella 13

Evento pubblico, registrazione da questo link (è prevista la diretta streaming)

A cura di ANP e Amundi

Intervengono:

Antonello Giannelli, Presidente ANP
Guillaume Uettwiller, Portfolio Manager Amundi
Mauro Ceruti, Professore ordinario di Logica e Filosofia della scienza IULM

8 aprile 2019
presso Superstudio13
Milano, Via G. Bugatti 9, Via Forcella 13
Evento a porte chiuse, diretta Facebook dalle 18.00 sulla pagina @anpcommunity

Workshop a cura di ANP associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola
Conclude Antonello Giannelli, Presidente ANP

Partecipano:

Alfonso Balsamo (Confindustria)
Pierluigi Bartolomei (ELIS)
Lorenzo Benussi (Fondazione per la Scuola Compagnia di San Paolo) Marita Canina (Politecnico di Milano)
Daniele Grassucci (skuola.net) Loredana Grimaldi (Fondazione TIM)
Daniela Lazzati (ITET “Maggiolini” Parabiago-Milano)
Francesco Leonetti (ePubEditor)
Paola Lisimberti (IIS “Pepe-Calamo” Ostuni-Brindisi)
Valentino Magliaro (Civic Leader di Obama Foundation, Public Relations & Public Affairs Consultant)
Marcella Mallen (Fondazione PRIORITALIA)
Gianluca Maruzzella (IULM Innovation Lab)
Elena Mosa (Indire)

#vialematerie dalla scuola italiana: il sapere è uno solo, le distinzioni ostacolano l’orientamento nella complessità e favoriscono un apprendimento meccanico, poco adatto al futuro che i nostri figli si troveranno a esplorare. Via le materie, dunque, e poi? Autorevoli esponenti della cultura e della scuola lavoreranno alla definizione di una roadmap, il percorso che aiuterà la scuola italiana a riflettere sui cambiamenti più significativi che la attendono.

Innovazione e creatività a scuola

10 aprile 2019
ore 14.30-17.30
presso Superstudio13
Milano, Via G. Bugatti 9, Via Forcella 13

Evento per 50 partecipanti, a ciascuno sarà messo a disposizione un iPad durante le attività; prenotare a questo link.

Workshop a cura di ANP associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola e Apple Distinguished Educators.

Interviene Licia Cianfriglia, Responsabile partnership e Relazioni istituzionali ANP

La trasformazione digitale della scuola con Office 365 e l’Intelligenza Artificiale

11 aprile 2019
ore 15.00 -17.30
presso Microsoft House Milano, Viale Pasubio 21

Evento per 30 partecipanti, a ciascuno sarà messo a disposizione un device durante le attività; prenotare a questo link.

Workshop a cura di ANP e Microsoft Italia.
Interviene Licia Cianfriglia, Responsabile partnership e Relazioni istituzionali ANP

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