Scuola-lavoro, Studenti Medi: “Al Newton nel call center dove si cita Auschwitz”

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Rete degli Studenti Medi – Sono diversi i casi di sfruttamento denunciati dai ragazzi dei licei e degli istituti professionali durante i progetti dell’alternanza scuola-lavoro previsti dalla riforma la ‘Buona scuola’.

 Li ha raccolti la Rete degli studenti medi, l’associazione-sindacato dei liceali che, questo pomeriggio, dopo la manifestazione della mattina, li ha presentati insieme alla Cgil nella sede regionale del sindacato. “Il caso più eclatante si è verificato al liceo scientifico Newton”, ha raccontato Andrea Russo, coordinatore regionale dell’associazione. “Da due settimane, infatti, 60 ragazzi sono impegnati a lavorare di fatto per un call center”. “L’obiettivo dell’ente – si legge nella convenzione – sarà quello di far acquisire agli studenti le strategie comunicative da adottare nel procacciamento di nuovi utenti tramite contatto telefonico, assistere in maniera attiva e creativa gli utenti, interagire con essi al fine di aumentare la fidelizzazione”. Secondo Russo, “da una parte c’è il tema della valenza formativa, che per noi è nulla, perché i ragazzi per quattro settimane sono impegnate cinque ore al giorno, per cinque giorni, senza alcun momento formativo. La seconda questione è l’ambiente aziendale in cui si sono trovati, assolutamente ostile. A fare da tutor ai ragazzi sono i tre dipendenti dell’azienda che, abbiamo registrato, dicono frasi del tipo ‘Se lavorate male vi facciamo bocciare’ o ‘io sono il capo e decido io, hai capito?’ o addirittura, citano Auschwitz dicendo ‘Il lavoro rende liberi'”.
“Noi chiediamo la sospensione di tutte le attività, la rescissione dalla convenzione e l’avvio delle procedure per segnalare l’ente all’ufficio scolastico per il Lazio e alle autorità giudiziarie”. 
Non solo il Newton però, i ragazzi che in tutta l’area metropolitana di Roma sono impegnati nell’alternanza scuola-lavoro, “sono oltre 100mila”. Nel triennio, prevede la legge, i ragazzi dei licei devono fare 200 ore di lavoro, che diventano 400 per gli studenti degli istituti professionali. “Ma – prosegue Russo – succede spesso che i ragazzi siano costretti a cercare da soli gli enti dove poter fare l’alternanza scuola-lavoro, perché gli istituti hanno difficoltà a stipulare le convenzioni”. 
A differenza dei ragazzi dell’Uds (l’Unione degli studenti), che questa mattina hanno dichiarato lo sciopero dell’alternanza (ovvero hanno invitato gli studenti a non partecipare ai progetti), la rete degli studenti è contro lo sciopero: “Dobbiamo difenderci, l’alternanza oggi come oggi è materia d’esame, non farla danneggerebbe solo gli studenti. Noi non siamo contrari, ma chiediamo che il ministero dia maggior protagonismo alla componente studentesca e si impegni a fare funzionare meglio quella che ci sembra un’idea realizzata troppo rapidamente”. Infine Russo ricorda che la rete degli studenti medi “è a disposizione degli studenti che vogliono segnalare situazione critiche”.

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