Scuola indietro per innovazione tecnologica: 3 studenti su 5 dicono di aver imparato ciò che sanno sul digitale fuori della scuola

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Un'indagine fatta da Skuola.net su un campione di circa 4 mila studenti ha rilevato che le lezioni a scuola sono uguali da anni e non si parla di innovazione.

Un'indagine fatta da Skuola.net su un campione di circa 4 mila studenti ha rilevato che le lezioni a scuola sono uguali da anni e non si parla di innovazione.

Mentre esiste un'app per tutto, 2 studenti su 3 raccontano di non averne mai usata una durante le lezioni. Solo il 29% dei ragazzi dice di averlo fatto, ma solo con qualche prof, magari più giovane e aggiornato. Appena il 4% dei ragazzi adopera insieme ai prof questo materiale con regolarità.

La situazione peggiora se chiediamo agli studenti se abbiano mai creato un blog a scuola: più di 8 su 10 dicono di no, e ad averlo fatto almeno una volta è solo il 15% degli intervistati. Eppure i docenti sanno di parlare a una generazione che utilizza pc, smartphone e tablet come un'estensione del proprio arto. Una generazione che vive sui social, è sempre connessa. Connessione per lo meno "disturbata" però tra le mura di scuola, visto che il 20% dichiara che che i suoi insegnanti non utilizzano mai materiali didattici presi dal web per le loro spiegazioni. E se lo fanno non si tratta della regola per il 58% degli intervistati. Tutto quello che gli studenti sanno sul digitale lo hanno imparato da soli sul campo. Anche se 1 su 3 racconta di saperne "abbastanza" anche grazie al contributo della scuola, sono più di 3 su 5 i ragazzi che affermano con tranquillità che il loro patrimonio di conoscenza al riguardo non viene per merito del proprio istituto. Probabilmente perché, per ben il 77% dei ragazzi intervistati, sono mancati totalmente corsi per migliorare le conoscenze digitali e informatiche.

Così probabilmente solo una minoranza uscirà da scuola sapendo cos'è un programma di coding, Arduino (una scheda elettronica)o una stampante 3D. E il mercato del lavoro ne prenderà atto. Allo stesso modo, se ormai i teenagers vivono online, non è detto che sappiano starci nel modo giusto. Ne sono testimoni tutti i casi di cyberbullismo e di suicidi e violenze che ne conseguono e di cui trattano giornali, web e tv.

 Circa 3 studenti su 5 dicono che non è mai stato organizzato un incontro sul corretto uso di internet e dei social contro i rischi della rete. "I dati di questa indagine ci confermano che le nuove tecnologie non dimorano a scuola non solo per quanto riguarda quelle fornite dall'alto, come ad esempio le LIM o il registro elettronico, ma neanche per quanto riguarda gli strumenti di uso comune. Immaginate quanto risparmierebbero invece le famiglie se, invece di un costoso dizionario cartaceo, potessero utilizzare un'app – sostiene Daniele Grassucci, responsabile della comunicazione del portale Skuola.net – purtroppo la scuola è resistente all'uso di contenuti o tecnologie che potrebbero alzare di molto il livello delle lezioni. Stando così le cose, non meravigliamoci del ritardo italiano nelle nuove professioni digitali e delle difficoltà di reclutamento da parte delle aziende che ormai lavorano in un mondo dove internet e i social network sono il pane quotidiano".

 

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