Scuola digitale, Ascani: con legge 107 una rivoluzione culturale. Insegnanti sempre più formati

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comunicato del Viceministro Anna Ascani “Italia avanguardia europea. Siamo al lavoro per diffondere l’innovazione in tutte le scuole del Paese”.

“Futura si conferma un laboratorio che mette in contatto comunità scolastiche e cittadine, uno spazio di confronto dal quale emerge la vitalità delle nostre scuole, la loro capacità di vivere il presente con uno sguardo lucido e strategico sul futuro.  L’innovazione è già presente nei nostri istituti e il nostro Paese rappresenta un’avanguardia europea. È per questo che il Gruppo di lavoro della Commissione europea per la cooperazione in materia di istruzione e formazione è venuto a Lucca a ‘studiare’ le nostre buone pratiche di innovazione scolastica dal basso. Come Governo, abbiamo un compito e una responsabilità che intendiamo portare avanti con determinazione: portare le nuove tecnologie, il digitale, il cambiamento in ogni istituto. Raggiungere tutte le scuole. Al centro come in periferia. A Nord come a Sud. Perché se vogliamo un futuro di crescita, dobbiamo consentire a ogni studente di sviluppare tutte le conoscenze e le competenze di cui ha bisogno”. Così la Vice Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Anna Ascani, intervenuta oggi a #FuturaLucca, l’iniziativa del MIUR dedicata all’innovazione didattica e digitale.

A Lucca si è riunito oggi, infatti, l’ET2020 Working Group on Digital Education: Learning, Teaching and Assessment (WG DELTA), Gruppo di lavoro istituito dalla Commissione europea nel contesto del metodo aperto di coordinamento nell’ambito del quadro strategico ET 2020 per la cooperazione in materia di istruzione e formazione. Obiettivo: analizzare “Futura” quale buona pratica di innovazione scolastica dal basso.

Il Gruppo di lavoro DELTA è composto da rappresentanti degli organismi pubblici (Ministeri dell’Istruzione dei Paesi membri o relativi organi regionali o federali), nonché da rappresentanti di educational stakeholder del settore pubblico quali la ETF – European Training Foundation, centri di ricerca, come ad esempio il Joint Research Centre, l’European School Network, l’ETUCE (European Trade Union Committee for Education), All Digital, associazione che unisce differenti realtà impegnate nella diffusione del digitale. Scopo principale è favorire gli Stati membri nell’attività di promozione di politiche su abilità e competenze digitali e su temi più ampi di educazione innovativa, digitale e aperta attraverso l’apprendimento reciproco e l’identificazione di buone pratiche.

Secondo la 2nd Survey of Schools: ICT in education (2019), un’indagine della Commissione europea sull’uso delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione nelle scuole italiane, che ha visto il coinvolgimento di 24.263 plessi, selezionati in modo casuale tra tutti gli ordini di scuole, la percentuale delle scuole italiane che usufruiscono a un livello alto di attrezzature informatiche e digitali in linea con lo stato dell’arte della tecnologia (computer fissi e portatili, tablet, LIM) è superiore alla media europea nella Scuola Primaria (47% media italiana contro il 35% europea) e nella Secondaria di secondo grado (86% per l’Italia a fronte di un 72% della media dei Paesi europei).

Lo stesso vale per la formazione dei docenti sull’innovazione digitale nell’apprendimento: i dati registrano la generale superiorità dei valori percentuali di docenti che si formano nell’uso delle tecnologie digitali e delle relative applicazioni e strumentazioni in Italia rispetto alla media europea in tutti i gradi scuola.

“Il Piano Nazionale Scuola Digitale, previsto dalla legge 107 del 2015, ha promosso una vera e propria rivoluzione culturale. Che era necessaria e irrimandabile. Continueremo la nostra attività di diffusione territoriale del PNSD.

Ma anche e soprattutto a reperire risorse da investire sulla formazione dei docenti e sulla creazione di laboratori e di ambienti didattici innovativi. In legge di bilancio abbiamo già previsto un riconoscimento professionale della figura dell’animatore digitale.

E sono finalmente operative le équipe formative territoriali, composte da docenti esonerati dal servizio con lo scopo di accompagnare e sostenere le scuole e gli animatori digitali nel processo di formazione. Andremo avanti per realizzare una scuola che faccia dei nostri giovani dei costruttori di futuro”, conclude la Vice Ministra.

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