Sculacciate ai bambini a scuola: se ne discute in America ed in Europa

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GB – Una sentenza della Corte d’Appello dello Stato canadese dell’Ontario ha stabilito che i bambini possono essere puniti a sculacciate ed  ha anche valutato opportuno non riservare il diritto alla punizione ai genitori, ma estenderlo agli insegnanti e ai membri adulti della famiglia.

GB – Una sentenza della Corte d’Appello dello Stato canadese dell’Ontario ha stabilito che i bambini possono essere puniti a sculacciate ed  ha anche valutato opportuno non riservare il diritto alla punizione ai genitori, ma estenderlo agli insegnanti e ai membri adulti della famiglia.

“I genitori, gli insegnanti e i membri adulti di una famiglia – si legge nelle motivazioni della sentenza della Corte canadese – hanno un ruolo molto importante nella società. Permettendo loro di utilizzare un minimo di forza per insegnare la disciplina, si intende dare loro l’opportunità di assolvere alle loro responsabilità”.

La sentenza ha suscitato in Canada polemiche e commenti negativi. Le critiche più dure, sono state, ovviamente, quelle delle associazioni che tutelano i diritti dei bambini. “Fin quando i genitori si sentiranno in diritto di sculacciare i loro figli, con l’avallo della legge – ha detto Marvin Bernstein, della Ontario Association of Children’s Aid Societies – non saranno certo incoraggiati ad usare altri metodi per educare alla disciplina i loro figli”.

Nei mesi scorsi anche la Gran Bretagna è stata messa sotto accusa dopo che la Corte europea per i diritti umani aveva criticato le leggi di Londra per il principio di epoca vittoriana, ancora legale, della “punizione ragionevole”, secondi cui i genitori possono alzare le mani sui bambini ma non fissa limiti alla “ragionevolezza”.

Dopo l’intervento della Corte Europea il governo di Tony Blair è dovuto correre ai ripari avanzando una proposta di legge, valida per ora come raccomandazione, che regolamenta le punizioni inflitte dai genitori ai figli: vietato colpire i piccoli con oggetti e mirare alla testa, agli occhi o alle orecchie.

Della cosa si sta discutendo anche in America.

La deputata democratica statunitense, Gail Finney, 54 anni, madre di tre ragazzi e nonna di quattro, sta portando avanti la battaglia per far picchiare in classe i bambini disobbedienti.

Il disegno di legge  della Finney prevede l’autorizzazione a dare sculacciate così forti da lasciare anche – si legge letteralmente – sederini «rossi, e persino possibili lievi ematomi sulla pelle delicata dei piccoli».

Inoltre a poter sculacciare i ragazzini impertinenti potranno essere – se la proposta dovesse passare – non solo i genitori, ma anche adulti preposti alla loro, cura – inclusi fratelli e sorelle di maggiore età – e insegnanti e personale scolastico.

Il Kansas, insieme altri 20 Stati Usa, già permette per legge di sculacciare i bambini, ma senzatroppo violenza. Ma per Finney non basta: "Quello che succede è che ci sono ragazzini sprezzanti e ribelli, che non obbediscono ai genitori o alle maestre. Quello che propongo è dare una chiara definizione di ciò che è permesso, senza autorizzare pugni, botte o colpi. Questi sono considerati un abuso su minori".

La proposta di legge numero 2699 è estremamente dettagliata: le sculacciate – dice – sarebbero autorizzate al fine di ripristinare i diritti dei genitori e di definire le punizioni corporali. Permesso sarebbe quindi "sculacciare per un massimo di 10 volte di seguito, a palme delle mani aperte, il sederino di un bambino". Al tempo stesso sarebbe concesso l’uso di "forza fisica in maniera ragionevole», necessaria a mantenere il piccolo fermo.

Anche qui sono arrivate reazioni molto dure di psicologi e insegnanti: "Se colpisci un bimbo da piccolo, per qualsivogia ragione, pianti il seme che ciò sia accettabile per raggiungere un qualsivoglia fine", ha dichiarato  John Valusek, psicologo e maestro in pensione di Wichita in Kansas.

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