Scontro tra FLCGIL Catania e sottosegretario Pizza sui disoccupati della scuola siciliana. Intanto i precari chiedono un incontro con la Gelmini

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Il sottosegretario Pizza, dopo l’incontro con i rappresentati del Governo siciliano, ha promesso interventi per risanare la situazione dei precari siciliani, ma è scontro sui numeri.

Il sottosegretario Pizza, dopo l’incontro con i rappresentati del Governo siciliano, ha promesso interventi per risanare la situazione dei precari siciliani, ma è scontro sui numeri.

Infatti, secondo Pizza, il taglio che incide sui precari, al netto delle immissioni in ruolo e dei pensionamenti, in Sicilia, è pari a 1.400 unità. Risponde la FLCGIL scuola Catania affermando che i "precari che rimangono fuori, al netto dei pensionamenti e delle immissioni in ruolo, in Sicilia  non sono 1.400 ma 2.178". Infatti, secondo il sindacato, "Pizza commette un “banale errore di calcolo”  (5.013 tagli, meno 1.700 pensionamenti meno 1.135 immissioni in ruolo, uguale 2.178)". Inoltre, la FLCGIL continua mettendo in evidenza "che il netto, in Sicilia, va misurato aggiungendo il saldo relativo ai movimenti da fuori provincia (trasferimenti, utilizzazioni, assegnazioni). Ciò significa che saranno licenziati almeno 3.378 precari storici!"

Pubblichiamo il comunicato dei docenti impegnati nello sciopero della fame, che chiedono un confronto pubblico con il ministro Gelmini.

I precari in sciopero della fame chiedono un incontro alla Gelmini

Gentile Ministro,
non una parola è stata da lei rivolta alle nostre persone da quando abbiamo iniziato lo sciopero della fame. Inoltre come una doccia fredda sono arrivate le affermazioni del deputato Stracquadanio che ci ha accusato di essere millantatori politicizzati. Noi lottiamo per una idea di scuola; la sua può essere diversa, ma vorremmo comunque che ce la esplicitasse, che ci raccontasse, che su di essa potessimo confrontarci. Vorremmo che ci spiegasse, e che ci convincesse, che togliendo otto miliardi alla scuola se ne può costruire una migliore. Che ci argomentasse come una "riforma" tutta fondata su tagli di risorse e posti di lavoro, possa avere una valenza pedagogica.

Le chiediamo solo questo Ministro: un confronto pubblico, perché ognuno possa esporre le proprie argomentazioni, senza paura delle ragioni dell’altro. Noi non temiamo un contraddittorio, e non amiamo i comunicati dove nessuno può obiettare.Se accetterà il confronto noi interromperemo immediatamente lo sciopero della fame.

Approfitti di questa occasione per dimostrare agli italiani che la sua non è solo la riforma degli slogan e dei tagli, ma che è stata costruita su ragioni pedagogiche.

A prescindere della decisione d’incontrarci la preghiamo almeno di rispondere a questa domanda: cosa ne pensa del presidente degli USA che, nonostante la crisi, decide di stabilizzare 300.000 insegnanti dicendo, "non si licenzia chi educa i nostri figli"?

Giacomo Russo
Caterina Altamore

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