Saranno 58 gli Istituti Tecnici Superiori
red – Riguarderanno diverse aree: efficienza energetica, mobilità sostenibile negli ambiti della logistica, del trasporto aereo marittimo e ferroviario, innovazione del made in Italy nel settore della meccanica, della moda, alimentare, casa e servizi alle imprese, beni e attività culturali, informazione e comunicazione.
red – Riguarderanno diverse aree: efficienza energetica, mobilità sostenibile negli ambiti della logistica, del trasporto aereo marittimo e ferroviario, innovazione del made in Italy nel settore della meccanica, della moda, alimentare, casa e servizi alle imprese, beni e attività culturali, informazione e comunicazione.
Gli ITS saranno un canale formativo di pari dignità con quello universitario, a numero chiuso e della durata di due anni, per un totale di 2000 ore circa. Allo studio teorico si affiancherà un tirocinio di 600 ore, per i quali il governo ha stanziato 5 milioni di euro. Ma i finanziamenti saranno un misto tra pubblico e privato, infatti gli ITS sono fondazioni per poter integrare fondi di diversa provenienza.
Veniamo alla dislocazione. Sette ITS si trovano in Emilia Romagna, Lazio e Lombarida, sei nel veneto e cinque in Sicilia. Tre i Abruzzo, Campania, Liguria; marche, Piemonte, Puglia e Toscana. In Friuli due, uno in Molise, Sardegna e Umbria.