RSU, elezioni nel 2011

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Giorno 30 agosto si è tenuta presso l’ARAN l’incontro con i sindacati per discutere delle elezioni RSU

Giorno 30 agosto si è tenuta presso l’ARAN l’incontro con i sindacati per discutere delle elezioni RSU

Secondo quando riferito da un comunicato UIL sull’incontro all’ARAN, quest’ultima "ha rilevato l’assenza delle condizioni giuridiche e negoziali per definire le procedure e il calendario elettorale in relazione alla data del 30 novembre ed ha espresso la volontà di accelerare sulle procedure negoziali per la definizione dei comparti di contrattazione, annunciando per mercoledì 8 settembre una specifica convocazione."

Il sindacato da canto suo ha dichiarato "necessario delineare il quadro di riferimento entro cui svolgere la competizione elettorale generale che non può prescindere dalla definizione dei comparti di contrattazione che la stessa legge ha posto come condizione necessaria all’indizione delle elezioni stesse. La data del 30 novembre è puramente indicativa anche perché la legge ha congelato la rappresentatività sindacale, ai dati certificati per il biennio 2008 2009 e la proroga delle RSU in carica, consente di proseguire regolarmente le relazioni sindacali nei luoghi di lavoro, fermo restando l’indizione di elezioni suppletive, nei casi di decadenza."

Un altro sindacato, la FLCGIL risponde fermamente condannando qualsiasi tentativi di rinvio delle elezioni. "… la CGIL dice no a qualsiasi tentativo di non procedere al voto per il rinnovo delle RSU tra i 3 milioni di lavoratori pubblici.

In una nota il Segretario Confederale dell’organizzazione sindacale, Nicola Nicolosi, afferma che "dopo il rinvio delle elezioni delle RSU del settore della scuola avvenuto nel 2009 grazie alla legge Brunetta, si corre oggi il rischio di impedire ai lavoratori pubblici di votare per il rinnovo delle proprie rappresentanze sindacali e di esprimersi sulla politica che il governo sta portando avanti contro il sistema pubblico e il lavoro".

Secondo Nicolosi "i lavoratori e le lavoratrici dei settori pubblici e della conoscenza debbono votare per il rinnovo delle RSU" mentre invece "si vorrebbe abrogare nei fatti l’unica legge con la quale nel paese è regolata la rappresentatività sindacale con il voto dei lavoratori e delle lavoratrici in tutti i posti di lavoro pubblici. Magari qualcuno – aggiunge il dirigente sindacale – pensa che sia più utile tornare ad un sistema nel quale la rappresentatività sindacale è frutto di scambi avvenuti nel silenzio dei lavoratori"."

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