Rinnovo contrattuale: possibili paletti su uso dell’organico potenziato, mobilità, sanzioni e incarichi ai docenti

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In via di definizione alcune delle questioni che in questi giorni hanno tenuto banco sul rinnovo contrattuale dei docenti. La chiusura delle trattative potrebbe giungere presto.

MOBILITA’

Tra le novità anche alcuni paletti per quanto riguarda le operazioni di mobilità. Il rinnovo del contratto sarà triennale, ma la mobilità si potrà chiedere annualmente.
Da parte del Ministero si chiede, però, di impedire ai docenti che hanno ottenuto mobilità di ripresentare domanda prima dei tre anni. Una mediazione potrebbe giungere con un divieto valido soltanto per i docenti che ottengono mobilità su scuola.

ORE FUNZIONALI E INCARICHI

Sarà il dirigente a decidere direttamente gli incarichi dei docenti? Questa l’iniziale proposta presentata all’ARAN che potrebbe avere una decisa inversione di tendenza, lasciando la nomina della maggior parte degli incarichi nelle mani degli organi collegiali. Inoltre, l’iniziale proposta di unire le ore delle attività funzionali all’insegnamento in un monte complessivo di 80 potrebbe essere ritirata e lasciare l’attuale assento di 40+40.

ORE DI POTENZIAMENTO

L’attuale normativa vuole che le ore di potenziamento vengano decise in termini di attività dagli organi collegiali, tenendo presente gli obiettivi del PTOF. Nella legge viene, inoltre, indicato che con l’organico dell’autonomia si possono coprire anche le assenze fino a 10 giorno. Tutto ciò potrebbe cambiare e trovare spazio nel contratto di paletti che impediscano ai dirigenti di utilizzare i docenti esclusivamente per le supplenze.

PERMESSI

Le modifiche ai permessi è uno degli spauracchio che in questi giorni hanno fatto il giro dei social. Anche qui, si prefigura un passo indietro da parte dell’amministrazione. Le uniche modifiche che potremmo trovare nel testo del contratto potrebbero riguardare gli aggiornamenti alle ultime modifiche legislative.

SANZIONI DISCIPLINARI

Per quanto riguarda le sanzioni disciplinari ai docenti da parte dei dirigenti, potrebbe essere chiesta dai sindacati una sequenza contrattuale specifica. Scopo è di garantire la libertà di insegnamento, elemento fondamentale dell’autonomia didattica e dell’espressione culturale del docente di cui all’art 33 della Costituzione Italiana.

Se quanto trapelato dovesse essere confermato si tratterebbe di una chiusura contrattuale positiva per il mondo della scuola, un punto che andrà a favore sia dei sindacati che hanno puntato sul dialogo, che al Ministero stesso che ha dato valore al confronto.

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