Rinnovo contratto, aumenti stipendiali: più soldi a chi lavora di più non a chi insegna meglio. A decidere il preside, sei d’accordo?
Nelle prossime settimane il centro del dibattito tra sindacati e ARAN relativamente al rinnovo contrattuale potrebbe spostarsi sulla questione stipendi.
Gli incontri nelle scorse settimane hanno riguardato prevalentemente le relazioni sindacati e la mobilità, con uno scontro su alcune questioni che non ha ancora trovato una soluzione.
Il confronto potrebbe spostarsi presto su altre problematiche a partire dagli stipendi.
A QUANTO AMMONTANO GLI AUMENTI?
Gli aumenti medi, come già ribadito più volte, saranno di 85 euro lordi (tra 40 e 50 euro netti). Tra i criteri che determineranno una diversa distribuzione dei fondi a disposizione sarà la quantità di lavoro che i docenti svolgeranno.
Quindi non sarà giudicato l’operato del docente in termini di risultati didattici, prettamente legati alla funzione docente in senso stretto, ma a chi presterà maggiore servizio a scuola.
CHI DECIDERA’ COME DISTRIBUIRE GLI INCARICHI?
La proposta che il Governo sta portando avanti attraverso l’ARAN è che a decidere siano i dirigenti scolastici.
Secondo le informazioni trapelate a mezzo stampa, il dirigente attribuirà incarichi legate alle attività funzionali, nonché al tutoraggio per l’alternanza, la formazione in servizio, il potenziamento dell’offerta formativa e quelli legati ad organizzazione e amministrazione.
Sarà, dunque, il dirigente ad assegnare gli incarichi (secondo quanto trapelato i docenti non potranno rifiutare) che determineranno (se non ci sarà un passo indietro nella volontà di non distribuire a pioggia gli aumenti) una parte degli stipendi dei docenti.
UN CONFRONTO SERRATO
Si tratta ancora di un impianto che è stato confermato per quanto riguarda l’assegnazione degli incarichi da parte dei dirigenti. Impianto criticato dai sindacati. E che è ancora da confermare relativamente alla distribuzione degli aumenti.
Di certo è che tutto ciò farà discutere e costringerà i rappresentati sindacati ad un serrato confronto con l’amministrazione.