Rinnovo contratti: per Professione Insegnante servono adeguamenti da 150 a 250 euro al mese

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E’ ciò che è emerso al convegno dal titolo “Professione insegnante, profili giuridici, economici e sociali”, svoltosi ieri alla sala ISMA presso il Senato a Roma.

Salvo Amato, presidente di Professione Insegnante ha messo in luce 25 anni di rinnovi stipendiali dai quali emerge che il contratto ormai fermo al 2008 merita un aumento che come minimo deve rispettare il tasso di inflazione che nel frattempo ha raggiunto l’11% per tutti i nove anni nonostante un periodo di stasi economica a zero inflazione.

Ciò dimostra che gli insegnanti in 9 anni sono diventati l’11% più poveri, ovvero hanno meno potere di acquisto. La notizia e lo studio arrivano giusto in tempo al momento in cui si leggono vari comunicati che darebbero per certa la possibilità di un aumento si 15 euro (forse lordi) per il prossimo anno. 15 euro rappresentano l’1% di aumento.
Lo studio mette in relazione l’andamento degli stipendi in 25 anni e dimostra come per i primi anni esso sia stato in linea con il tasso di inflazione mentre per gli anni dall’ultimo contratto si sia fermato. Anche il senatore Fabrizio Bocchino, in apertura del convegno ha dichiarato: “la trattativa per il rinnovo del contratto del pubblico impiego” possa diventare “una occasione per restituire al profilo dell’insegnante la dignità che ha perduto in questi decenni di miopi penalizzazioni”.

Al convegno erano presenti autorevoli esponenti del mondo della scuola. Era presente la senatrice Michela Montevecchi che ha parlato di una riforma, la 107, votata alla famosa frase ripetuta decine di volte nel testo stesso: “senza ulteriori oneri per lo stato”. Erano presenti, inoltre, il Dott. Vittorio Lodolo D’oria che ha parlato dello stress da lavoro correlato e dei suoi studi atti a dimostrare come il lavoro di insegnamento sia usurante in linea con altri studi internazionali.

Presenti al convegno la Dott.ssa Maria Lucia Taverna, insegnante ed esperta di diritto scolastico che ha moderato il convegno raccogliendo gli interventi provenienti anche dai molti insegnanti accolti presso la sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro.

Il Preside Martano ha dissertato sulla necessità di nuova formazione per il corpo docente e dirigente focalizzando l’attenzione sulla necessità di operare forti sinergie tra corpo dirigente e corpo docente. Sinergie corroborate anche nel testo della riforma ma prive di una base economica necessaria per la loro attuazione.

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