Rilevazioni biometriche: maggioranza divisa sulla scuola, dove l’assenteismo è un fenomeno marginale

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Il DDL concretezza, nello specifico la misura relativa al controllo delle assenze del personale della scuola con sistemi biometrici, sta dividendo la maggioranza giallo-verde. 

Rilevazioni biometriche: maggioranza divisa

Mentre è arrivato l’ok delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro all’articolo 2, relativo proprio al personale della scuola, in Commissione Cultura il Presidente Gallo è stato costretto a sospendere e poi rinviare la seduta, considerata la divergenza tra Lega e M5, come riferito dal “Corriere della Sera

Queste le parole dell’ex sottosegretario Gabriele Toccafondi (gruppo Misto-Civica Popolare-Ap): “I leghisti hanno fatto del provvedimento contro i cosiddetti furbetti del cartellino una bandiera. Ma una parte dei Cinquestelle, soprattutto coloro che provengono dal mondo della scuola, è profondamente contraria – spiega -. Se c’è una categoria dove è difficile fare il furbo è quella degli insegnanti appunto. Ma come potrebbero assentarsi da scuola senza essere immediatamente denunciati da alunni, genitori o altri colleghi?”.

Rilevazioni biometriche: necessarie a scuola?

Considerata la specificità della scuola, le rilevazioni biometriche non sembrano essere necessarie, considerato che l’assenza di un docente è subito segnalata dal “baccano” degli studenti.

Inoltre, nel 2018, come riporta ancora il Corriere, ci sono stati 70 casi di licenziamento disciplinare nella scuola: pari allo 0,07% dei dipendenti. E solo un parte di essi era causata dall’assenza ingiustificata dal servizio.

Sulla questione è intervenuto anche il Ministro Bussetti

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