Riforme, certificazione competenze I ciclo: quando, come e con quali strumenti

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Lo schema di decreto sulla valutazione e sugli esami di Stato, attualmente al vaglio delle Commissioni parlamentari, riguarda anche la certificazione delle competenze al termine del primo ciclo d’Istruzione.

L’articolo 1/6 dello schema di decreto prevede che “L’istituzione scolastica attesta lo sviluppo delle competenze culturali, in coerenza con le competenze chiave di cittadinanza, progressivamente acquisite anche al fine di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi.

L’attestazione summenzionata si propone l’obiettivo di descrivere lo sviluppo dei livelli di competenze trasversali e delle competenze chiave acquisite progressivamente dagli alunni.

Due sono i momenti in cui deve essere effettuata l’attestazione: al termine della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di I grado.

Lo strumento per la “misurazione” dei livelli di competenza raggiunti dagli allievi, al termine della scuola secondaria di I grado, è costituito dalla prova Invalsi, per cui l’attestazione riporterà gli esiti conseguiti dagli alunni nella medesima prova.

I risultati, conseguiti nei test Invalsi, vanno riportati distintamente per ciascuna disciplina, costituente la prova (italiano, matematica, inglese).

Sarà competenza del Miur elaborare i modelli nazionali per l’attestazione delle competenze ed emanali tramite apposito decreto. I modelli ministeriali dovranno rispettare o meglio ispirarsi ai seguenti principi:

  • riferimento al profilo dello studente nelle Indicazioni Nazionali vigenti;
  • definizione, mediante enunciati descrittivi, dei diversi livelli di acquisizione delle competenze;
  • valorizzazione delle eventuali competenze significative, sviluppate anche in situazioni di apprendimento non formale e informale;
  • ancoraggio alle competenze chiave individuate dall’Unione Europea, cosi come recepite nell’ordinamento italiano;
  • indicazione dell’esito delle prove a carattere nazionale di cui all’articolo 7, distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione, per i modelli relativi alle attestazioni al termine della scuola secondaria di primo grado.

Da una prima lettura delle delega, sembra che l’obiettivo sia quello di portare a compimento quanto già iniziato da diversi anni, al fine di giungere ad un sistema capace di certificare le competenze degli alunni in modo facilitare, grazie alla descrizione di “ciò che sanno e sanno fare” e della capacità di applicare quanto appreso a scuola anche in altri contesti, l’inserimento degli alunni nel mondo del lavoro.

La continuità con le misure previgenti è indicata nella stessa legge 107/15 al comma 181 – lettera i):

adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonche’ degli esami di Stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze …

Ricordiamo che la normativa vigente prevede, tra le altre cose, l’adozione, a partire dal corrente anno scolastico, del modello unico di certificazione, secondo quanto previsto dal DPR 122/09 e dalla CM n. 3/2015,  che ha indicato le fasi attraverso cui giungere al citato modello:

1)  a. s. 2014-2015 –  Adozione sperimentale dei nuovi dispositivi all’interno delle scuole che si dichiarano disponibili, con particolare riferimento a quelle impegnate nelle misure di accompagnamento delle Indicazioni/2012;

2) a. s. 2015-2016 – Adozione generalizzata in tutte le scuole del prototipo di modello, così come validato ed eventualmente integrato dopo la sperimentazione;

3)a. s. 2016-2017 –  Adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione mediante il suo recepimento in decreto ministeriale, come previsto dall’articolo8 del DPR n. 122/2009.

Vedremo come si raccorderanno vecchia  e nuova normativa, come avverrà la certificazione delle competenze per gli studenti del primo ciclo al termine del corrente anno scolastico e se, dunque, si adotterà il modello unico già a giugno 2017.

Il testo del DdL

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