Riformare esami di scuola media per renderli più utili, una proposta. Lettera

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inviata da Michele D’Agostini – Vorrei rispondere alla lettera “Gli esami di terza media andrebbero aboliti”, del 21 novembre.

Io sono uno di quegli insegnanti “giovani” che è rimasto perplesso quando hanno eliminato l’esame di quinta elementare… Adesso, però, cominciano a venirmi dei dubbi: precisamente, a cosa servono gli esami di fine percorso scolastico?

Se servono a testare la capacità dello studente di lavorare sotto pressione, sicuramente sono utilissimi. Se servono a valutare le competenze dello studente, non mi sembra servano a molto: sono prove simili a quelle già somministrate nel corso degli anni, non aggiungono molto di più. Se uno studente è stato valutato seriamente (e severamente) nei cinque anni delle superiori, a cosa serve aggiungere, ad esempio, un tema in più (poi ci sono anche le altre prove, ovviamente, ma anche per loro vale lo stesso discorso)?

Premetto che mi rendo conto di come qualsiasi proposta sia opinabile e criticabile, ma io sostituirei l’esame di Stato con una simil-tesi. Non tutti gli studenti si iscriveranno all’università, né tanto meno avranno la possibilità di laurearsi… Perché non vedere come se la cavano con una ricerca seria, approfondita, che insegni loro anche come valutare criticamente le fonti? In un’epoca in cui molti si lasciano abbindolare dalle fake news (o bufale che dir si voglia), un lavoro del genere sarebbe molto utile. Anche per imparare a scrivere, un domani, un’eventuale tesi!

E per piacere non ditemi che un lavoro del genere c’è già e si chiama tesina. Sto parlando di una ricerca vera, basata sui libri e non sui siti internet, originale e personale… Un lavoro impegnativo e importante, ma anche “rilassante” e piacevole: almeno, io ricordo con piacere il periodo in cui ho scritto le mie tesi di laurea.

Penso che gli studenti vivrebbero con molta più serenità il quinto anno, senza l’esame di Stato; e lo stesso varrebbe per i docenti. Si risparmierebbero anche un mucchio di soldi, di tempo e di carta, non dovendo preparare ogni anno nuove prove! Si stimolerebbe inoltre la curiosità degli studenti: essi dovrebbero infatti innanzitutto scegliere una materia, facendo così chiarezza anche sulle proprie passioni, i propri punti di forza e i propri limiti. Infine, sarebbe per loro un’ottima occasione per approfondire quelle nozioni imparate a scuola, che per forza di cose devono essere generiche…

Magari gli studenti potrebbero cominciare il loro elaborato già all’inizio del triennio; ovviamente con calma, limitandosi a individuare la materia e l’argomento. Che non deve riguardare esclusivamente il programma dell’ultimo anno, altrimenti si rischia di fare la stessa fine della tesina! Ricerche su ricerche su argomenti simili: prima e seconda guerra mondiale, futurismo, Picasso, e così via. Certo, ogni scritto sarebbe diverso dagli altri, perché incentrato su “dettagli”: questioni “piccole” e non macro-argomenti… Ma sarebbe comunque più interessante (anche per i docenti che dovranno valutare il lavoro e la sua esposizione) spaziare: perché mai non si potrebbe, in quinta superiore, effettuare una ricerca seria su Dante? O su Aristotele? O su Giulio Cesare?

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