Pensioni, quota 41 salta al 2019. I dettagli

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“Pensionati in piazza? Tutti, lavoreremo con tutti e non ho mai detto che non verrà rifinanziata opzione donna. E per quota 41 il 2019 sarà l’anno per risolvere anche questo problema”.

Lo ha detto il vicepremier ministro Luigi Di Maio in conferenza stampa in Campidoglio in vista della preparazione della manovra.

Che cosa prevede l’opzione donna

La riforma in cantiere prevede anche l’opzione donna. Alle lavoratrici sarebbe infatti riservato una sorta di “sconto” sia sull’età, sia sugli anni di contributi. Per loro, la possibilità di uscire dal mondo del lavoro potrebbe concretizzarsi già a 57/58 anni di età, sempre che abbiano raggiunto i 35 anni di versamenti previdenziali. L’agevolazione non sarebbe però a costo zero per le lavoratrici, perché in questo caso si vedrebbero consegnare un assegno con un importo calcolato esclusivamente con il metodo contributivo. In termini economici si tratta di un abbassamento che potrebbe andare dal 25 al 35% dell’importo previsto.

Quota 100 e le altre quote di uscita

Il Governo sta lavorando alla quota 100, che vede come età minima a 62 anni e i contributi a 38 anni.

Sono previste anche altre quote di uscita con un’età più elevata, ad esempio quota 101 con 63 anni più 38, 102 con 64 anni più 38 ecc. fino alla quota 107.

Blocco aumento aspettativa di vita

Nel Def previsto anche il blocco dell’aumento dell’aspettativa di vita di 5 mesi per le pensioni anticipate previsto per il 2019. In pratica quindi nel 2019 si potrà continuare ad andare in pensione indipendentemente dall’età avendo 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne), invece che 43 anni e 3 mesi (42 e 3 mesi per le donne).

Quota 100 è facoltativa

La misura Quota 100 è un’alternativa a quelle già esistenti, quindi non è obbligatoria ma facoltativa: nel 2019 si potrà accedere alla pensione anticipata con il requisito contributivo di 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica.

Pace fiscale

Prevista nel DeF anche la pace fiscale, che consiste nel pagare contributi volontari per riempire i buchi contributivi. Nello specifico chi ha buchi contributivi dopo il 1996 potrà chiuderli con ratei volontari beneficiando di sconti per il recupero. Con questo sistema si favorisce la contribuzione volontaria, almeno per i lavoratori che vogliono aderire alla Quota 100.

Quota 41

Per quanto riguarda la quota 41, menzionata da Di Maio, il governo starebbe lavorando all’ipotesi di calcolare i contributi necessari ad andare in pensione anticipata indipendentemente dall’età, cercando di abbassare gli anni di contribuzione a 41 anni e 6 mesi.

La sezione pensioni

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