Riforma. Di Menna (UIL): assurdo concorso per docenti GI, rischio dirigenti scelgano insegnanti stesso orientamento. Scuola è dei docenti, no sindacati

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Secondo il segretario della UIL scuola, Massimo Di Menna, le modifiche apportate al DDL di riforma della scuola sono insufficienti, anzi, alcune peggiorative. Senza cambiamenti scioperi a fine anno.

Secondo il segretario della UIL scuola, Massimo Di Menna, le modifiche apportate al DDL di riforma della scuola sono insufficienti, anzi, alcune peggiorative. Senza cambiamenti scioperi a fine anno.

Partiamo dai poteri dei dirigenti

Siamo preoccupati di ciò che accadrebbe nelle scuole, se il dirigente potesse, senza alcun criterio di trasparenza, scegliere o individuare (come è stato modificato nel testo) gli insegnanti per la scuola. Questa è la negazione del pluralismo culturale. Altra questione riguarda gli aumenti retributivi in base al merito, mancano di trasparenza.

Il Parlamento ha apportato delle modifiche

Si, ma secondo noi è insufficiente aver creato un comitato con studenti e genitori. Anzi, è peggiorativo. Tutti e cinque i sindacati rappresentativi (FLCGIL, CISL, UIL, GILDA, SNALS) abbiamo una comunità di vedute su questi punti.

L'Onorevole Coscia, relatice del provvedimento, ha assicurato che ci saranno limitazioni, garantendo che le nomine da parte dei dirigenti rispetteranno le norme antidiscriminazione

Abbiamo incontrato l'Onorevole Coscia, ma su questo punto non ci ha mai dato risposte plausibili. Comunque le norme antidiscriminazione  non hanno alcun collegamento con la questione di cui stiamo parlando. La verità è che si sono mesi in un gran pasticcio.

Qual è l'aspetto che maggiormente vi preoccupa su questo punto

Che il dirigente possa scegliere tutte persone che abbiano un orientamento simile, queste si chiamano "scuole di tendenza". Il meccanismo entrerà a regime negli anni, prima con i neoassunti, poi con coloro che faranno mobilità e gradualmente con il turnover, trasformando la scuola da "scuola di coesione a scuola di separazione". Ci sono poi questioni di carattere prettamente tecnico che non vanno.

Ad esempio?

Se i dirigenti chiedono tutti lo stesso docente, cosa succede? E coloro che, invece, non saranno chiamati dai dirigenti? Andranno in scuole presentandosi come "insegnanti non scelti" anche a studenti e genitori. E' un pasticcio.

Esponenti della maggioranza hanno detto che vi rode non poter controllare i 200mln di euro per il merito degli insegnanti perché sono stati sottratti alla contrattazione. Siamo nel solco di chi vorrebbe togliere la "scuola dalle mani dei sindacati"

Affermazioni che non hanno alcun fondamento. Se partiamo da un presupposto inesistente, si complica la possibilità della soluzione. Non esiste il potere dei sindacati nelle scuole, sono gli insegnanti e il personale ATA che vengono eletti dai loro colleghi per essere rappresentati: questa è democrazia. I sindacati non sono marziani, sono docenti che insegnato e che hanno la fiducia degli altri docenti. Inoltre, non è vero che i sindacati decidono l'aumento, è il contratto di istituto che individua i criteri in base ai quali assegnare incarichi sulla base della didattica aggiuntiva decisa dal Collegio docenti. Il contratto di istituto garantisce trasparenza e il dirigente attribuisce gli incarichi. La funzione del dirigente va salvaguardata. Se il dirigente chiamerà i docenti e poi deciderà a chi assegnare gli aumenti, comprenderà che ci troviamo davanti ad un vulnus di libertà di insegnamento.

Quali aperture alle vostre richieste?

Sul cinque per mille pare ci sia possibilità di apertura. Il testo in questo momento avvantaggia le scuole in aree ricche, dove vivono persone con alti redditi. Siamo contrari a che ogni "comunità condominiale" diventi proprietaria della propria scuola. Il modello che abbiamo suggerito è quello che qualche anno fa è stato avviato in Inghilterra, dove destinano alle scuole risorse provenienti dalle lotterie. E' lo Stato a destinare alle scuole le risorse, è competenza del Governo. Credo che Governo e maggioranza abbiano compreso l'errore. Per il resto, al momento, gli emendamenti sono insoddisfacenti e non abbiamo mai fatto un incontro per entrare veramente nel merito delle questioni.

Quali iniziative di protesta avete in programma?

Stiamo sostenendo assemblee in tutta Italia. Escludiamo sicuramente un altro sciopero per l'intera giornata: aver dato 42mln di euro allo Stato ci sembra più che sufficiente. Speriamo in modifiche al Senato sul precariato seconda fascia, super poteri ai dirigenti, contratti e tutele contrattuali, che la legge elimina. Attendiamo segnali positivi per i docenti di II fascia. Questo personale al momento non ha alcuna garanzia, non ha riconoscimenti, insegna da più di tre anni su posti vacanti, ha abilitazioni che hanno pagato e hanno vinto prove con titoli. Devono fare un concorso? E' inaccettabile.

Se non ci saranno modifiche alla legge?

Prevediamo altri tipi di scioperi e, se non ci saranno risposte, faremo scioperi previsti dalla legge anche a fine anno. Potrebbero essere coinvolti anche gli scrutini, ma nel rispetto delle famiglie e delle leggi.

Se portate a casa risultato zero, rischiate di mettere in dubbio il ruolo stesso del sindacato

Sì, sono di questa opinione. Un'azione sindacale è utile in ragione di come riesce a determinare i risultati. Un sindacato che si limitasse ad elencare le cose sbagliate del governo e pensa di stare tranquillo, di aver svolto il suo ruolo, perderebbe di molto la sua utilità.

La nostra azione, come UIL, è indirizzata ad acquisire dei risultati concreti. Voglio ricordarle che alcuni risultati già ci sono. Il Governo voleva togliere gli scatti di anzianità per scambiarli con 16 euro di aumenti. Abbiamo anche ottenuto 200mln di euro per il merito e 500 euro da spendere per la formazione professionale. Si tratta di una vecchia proposta UIL. Le stesse assunzioni e l'organico funzionale sono il frutto di azioni sindacati.

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