Riforma della P.A.: facilitata la mobilità  intercompartimentale

Di Lalla
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Giulia Boffa – Dal decreto legislativo di attuazione della legge 15/2009, art.48 e 49,licenziato dal governo il 9 ottobre scorso, sulla rif orma della P.A. firmato dal ministro Brunetta, arriva la modifica che disciplina i passaggi da un’amministrazione all’altra, già contenuta nel decreto legislativo 165/2001.

Giulia Boffa – Dal decreto legislativo di attuazione della legge 15/2009, art.48 e 49,licenziato dal governo il 9 ottobre scorso, sulla rif orma della P.A. firmato dal ministro Brunetta, arriva la modifica che disciplina i passaggi da un’amministrazione all’altra, già contenuta nel decreto legislativo 165/2001.

In pratica rimuove gli ostacoli che da anni impediscono il passaggio da un ministero all’altro e anzi pone precisi obblighi da parte delle amministrazioni a favorire questa possibilità di ricollocamento.

Per questo è prevista l’emanazione di un decreto interministeriale insieme al ministro Tremonti, previa intesa con la conferenza unificata e dopo aver sentito le OO.SS. Tutto questo, ovvio, non dovrà comportare oneri aggiuntivi per lo Stato. Il mancato accordo con la Conferenza Stato Regioni non comporterà comunque nessuna battuta d’arresto per questo decreto e non lo saranno neanche i Sindacati, visto che saranno solo sentiti, di certo però potrebbe portare ad un aumento dei contenziosi davanti al giudice amministrativo e magari alla Consulta.

L’iter procedimentale del decreto interministeriale prevede anche l’emanazione di una tabella di equiparazione tra i livelli di inquadramento, previsti dai contratti collettivi specifici dei diversi comparti. Poi si dovranno disporre le misure per facilitare i processi di mobilità, non solo per gli esuberi , ma anche su base volontaria, per garantire le funzioni istituzionali da parte di quelle amministrazioni che presentano carenza di organico.

Quindi , la mobilità non sarà solo imposta ai docenti in esubero, ma è prevista anche per coloro che ne faranno domanda.

Le amministrazioni dovranno rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire tramite passaggio diretto e dovranno fissare i criteri di scelta per tale passaggio. Il trasferimento avverrà solo con il parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi cui il personale è o sarà assegnato sulla base della professionalità del dipendente in merito al posto che andrà ad occupare.

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