Riforma. Al Senato Berlusconi darà dura battaglia, l’impegno scritto. Modifiche al DDL o fiducia?

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Questo è il contenuto di un comunicato che ci ha inviato il gruppo "No DDL" che riferiscono di un incontro tra Silvio Berlusconi e Stefano Caldoro (candidato alla Presidenza della Regione), insieme a 5 docenti.

Questo è il contenuto di un comunicato che ci ha inviato il gruppo "No DDL" che riferiscono di un incontro tra Silvio Berlusconi e Stefano Caldoro (candidato alla Presidenza della Regione), insieme a 5 docenti.

Secondo il contenuto della nota, Berlusconi ha sottoscritto un documento con il quale il suo partito conferma quanto  ripetutamente detto in qualche occasione dai suoi parlamentari. Già Mariastella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione, aveva dichiarato il parere negativo del partito “dato che l’impianto originario su cui aveva lavorato Forza Italia era stato completamente stravolto”.

Insomma, la battaglia al Senato rischia di diventare davvero ostica per la maggioranza di Governo, dato che i numeri risicati fanno presagire due strade: l'apertura a serie modifiche o la fiducia sul provvedimento.

A dichiarare guerra anche la minoranza del PD, tra cui vediamo lo stesso Bersani che ha chiesto modifiche sostanziali alla questione della chiamata dei presidi e dei docenti precari esclusi dalle assunzioni.

L'avvio della discussione al Senato è, inoltre, accompagnata da forti protesta in tutta Italia: a Roma davanti al Parlamento, Rai e Miur, nelle città si svolgono presìdi in strada, davanti alle sedi Rai (venerdì scorso  a Palermo); in Campania, è prevista una manifestazione per mercoledì prossimo davanti alle sedi provinciali campane del Pd  e dei CSA (gli ex provveditorati agli studi).

I sindacati hanno indetto scioperi per gli ultimi giorni di scuola e continueranno a manifestare durante i lavori al Senato.

Molti comitati studenteschi italiani, inoltre,  stanno valutando di cominciare da domani ad occupare le scuole.

Un clima teso che non potrebbe sopportare una eventuale fiducia da parte del Governo, significherebbe ignorare una forte richiesta da parte di una importante fetta del bacino elettorale del Partito Democratico.

Questo il documento inviatoci dai docenti "NO DDL" con la firma in calce di Silvio Berlusconi.

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