Ricostruzione di carriera entro il 28 febbraio, emesso soltanto il 10% dei decreti. Le conseguenze

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Nei giorni scorsi, abbiamo ricordato la nuova disciplina in materia di ricostruzione di carriera, secondo quanto indicato dalla legge n. 107/2015.

Ricostruzione carriera, le risposte entro il 28 febbraio. Quando gli arretrati, cosa devono fare le scuole

TEMPISTICA

Ai sensi della nuova normativa,  il personale della scuola, che ha superato l’anno di prova, presenta la domanda di ricostruzione di carriera dal 1° settembre al 31 dicembre di ciascun anno scolastico e avrà una risposta entro il 28 febbraio.

A quella data, leggiamo nel comma 209 della legge n. 107/2015:

“… ai fini di una corretta programmazione della spesa, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca comunica al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato – le risultanze dei dati relativi alle istanze per il riconoscimento
dei servizi agli effetti della carriera del personale scolastico.” 

Dunque, entro il 28 febbraio le pratiche di ricostruzione devono essere concluse.

STATO DELL’ARTE

Qual è lo stato dell’arte? La risposta è fornita da ItaliaOggi in un articolo di N. Mondelli, secondo cui la situazione è tutt’altra che rosea.

Nell’articolo, leggiamo che su un campione di scuole primarie e secondarie soltanto il 10% dei dirigenti ha emesso i decreti di ricostruzione da inviare alla competente Ragioneria Territoriale dello Stato, che vi deve apporre il proprio visto.

CONSEGUENZE

Considerato che la ricostruzione di carriera serve al corretto inquadramento nella fascia stipendiale del personale  interessato, sulla base della valutazione del servizio pre-ruolo, la mancata emissione del decreto di ricostruzione non permette al predetto personale l’eventuale progressione stipendiale spettante.

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