Riaprite le GaE per i diplomati magistrali. Lettera

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Inviata da Bastianina Ligios – Gentilissimi onorevole Bussetti e onorevole Pittoni, sono un’insegnante Diplomata Magistrale attualmente in servizio presso una scuola paritaria.

Sono iscritta nelle GI ( provincia di Sassari) dal 2000, diplomata con 100/100 nel ’99.
Sono rimasta, per un’erronea valutazione del mio titolo  (abilitante dalla data del conseguimento) illegittimamente relegata in III fascia GI per ben 14 anni: in questo lasso di tempo, lunghissimo, ho condotto vita da vera precaria accettando qualsiasi convocazione: supplenze di un mese, di una settimana o di un solo giorno…quando il telefono squillava la mia risposta era sempre la stessa ” Arrivo, cerco di essere in classe il prima possibile”.
E’ andata cosi fino al miracolo.
Eh già.
Nel 2014 Lo Stato si rende conto di aver commesso uno sbaglio e, ops, s’accorge che il mio titolo è sempre stato abilitante, cosi’ mi concede, gentilmente, la II fascia GI: per la prima volta nella mia vita da “supplente a giornata” sono destinataria di contratti di qualche mese, e, per la prima volta in 15 anni di precariato, totalizzo 180 giorni di servizio in un anno per la scuola primaria.
A maggio del 2014 ( si, sono una ricorrente 12 maggio 2014) intraprendo con Anief un ricorso teso a vedere riconosciuto il mio diritto alla III fascia Gae.
A settembre 2015  accetto un incarico presso una scuola dell’infanzia paritaria.
Poco piu’ tardi il Consiglio di Stato accoglie con riserva la mia richiesta di inserimento in Gae e, con successiva Sentenza di Ottemperanza, intima al Ministero di assumermi non appena ci siano posti disponibili.
A marzo 2015  ricevo chiamata dal mio Usp per la seguente comunicazione: uno dei 12 posti residui della fase C del Piano Nazionale Assunzioni mi spetta di diritto, cosi’ mi dicono, percio’ devo correre in sede e firmare per il ruolo.
E’ un “ruolo con riserva”, neanche all’ Usp sanno bene cosa significhi e come andrà a finire, di una sola cosa sono certi: devo firmare o verrò definitivamente depennata da Gae vita natural durante.
Firmo e rinuncio al mio contratto presso la scuola paritaria. Un mese dopo il ruolo mi viene tolto per sopraggiunto collega ricorrente con punteggio piu’ alto del mio.
Morale: rischio di restare disoccupata con in mano un pugno di mosche.
Fortunatamente riesco a mantenere il contratto alla scuola paritaria che si mostra lieta di tenermi in servizio.
Per quattro anni continuativi ad oggi svolgo con passione, professionalità e spirito di sacrificio la mia professione di insegnante in una piccola scuola paritaria in attesa che finalmente la Magistratura e il Ministero definiscano la mia posizione. Oggi, dopo cinque anni di permanenza in Gae con riserva, scopro che la magistratura s’è ricreduta: la mia permanenza in Gae è illegittima, cosi’ dice la Plenaria del Consiglio di Stato.
Sono dunque in attesa di un merito negativo: io, ricorrente Anief 12 maggio 2014, avro’ un merito negativo benchè le mie colleghe , ricorrenti del 5 Maggio 2014 abbiano avuto sentenza positiva con un’udienza fissata una settimana prima della mia; loro terranno l’inserimento a pieno titolo e il ruolo non perchè siano piu’ meritevoli o abbiano maggiore anzianità di servizio di me, no (fra loro alberga anche chi fino al giorno prima si occupava di tutt’altro a dire il vero) ma perchè…già perchè? Non so, forse hanno un’iniziale del cognome piu’ fortunata della mia.
Fa sorridere? Potete sorridere se credete.
Tant’è.
A questo punto il Vostro Governo, che, diciamocelo, delle promesse ( dimenticate) ai precari Dm aveva ben fatto materia di campagna elettorale, si rifiuta di mettere una pezza a una situazione ridicola con la riapertura delle Gae, ma tenta di farlo con un’idea geniale : un concorso straordinario non selettivo a cui possono partecipare tutti i diplomati magistrali che abbiano maturato, negli ultimi 8 anni, almeno 2 anni di servizio presso la scuola statale.
Cosi’ accade che io e altre migliaia di colleghi e colleghe come me restiamo esclusi da questa miracolosa sanatoria travestita da concorso.
Per gli esclusi pare verrà ideato altro salvagente: straordinario bis aperto a Dm e Sfp che abbiano maturato almeno 180 giorni di servizio nella scuola Statale. Anche in questo caso pare che noi, attuali docenti di scuola paritaria ( che, Ve lo ricordo, è pubblica ed è definita paritaria per ragioni ben precise, definite per legge), saremo considerati figli di un dio minore e dunque esclusi.
Io sarò forse una delle poche privilegiate: i 180 giorni maturati nell’ a.S 2014/2015 mi daranno magicamente accesso allo Staordinario bis per la primaria? Chissà.
Vi racconto la mia storia di docente precaria attualmente con incarico presso una scuola paritaria per farvi riflettere su alcuni punti, concedetemelo:
1: Lo Stato, per poter accedere  allo straordinario 1, mi ha chiesto 2 anni di servizio presso la scuola Statale, e me li ha chiesti dopo avermi tenuta illegittimamente relegata in III fascia per 14 anni impedendomi di maturare quello stesso servizio.
Avrei potuto rinunciare all’incarico alla paritaria e accettare le supplenze da Gae con riserva negli ultimi quattro anni? Con quale garanzia? La magistratura pare ora aver sancito che la mia permanenza in Gae risulta illegittima. La stessa Magistratura che inizialmente la pensava esattamente in modo opposto e che ha, con sentenze contraddittorie e pasticciate, fatto entrare in Gae ( a pieno titolo o con riserva) e quindi in 1 fascia GI, ricorrenti fortunati che fino al giorno prima facevano i segretari, i veterinari, i commessi, i parrucchieri, le casalinghe …e lasciato in II fascia, quindi in coda ai primi, docenti precari in GI da un ventennio.
2: Lo Stato, che rinnega il diritto dei Dm alle Gae,  ha dato accesso allo straordinario fra i tanti, anche  a personale “non docente” fino a 2 anni prima, personale che ha maturato servizio grazie alla riserva in Gae, riserva la quale verrà sciolta da merito negativo ( è assolutamente giusto che a ciascuno vengano riconosciuti i servizi svolti, intendo solo porre l’ accento sul perchè e sul come sono stati svolti, fermi restando i diritti acquisiti e fatte salve le valutazioni sulle competenze individuali di ogni collega, valutazioni che, ci tengo a precisarlo, non mi competono e non mi interessano).
3 Lo Stato si giustifica dinnanzi all’esclusione dal riservato dei docenti di scuola paritaria adducendo in sintesi la seguente motivazione: i concorsi riservati sono storicamente rivolti a personale statale da stabilizzare, e i docenti delle scuole paritarie non sono dipendenti statali. Il discorso non farebbe una piega se non fosse che lo Straordinario non nasce come mero stratagemma “salvaprecari” ma come tentativo di risolvere l’annosa e controversa questione dei DM, e DM sono anche gli insegnanti di scuola paritaria che possiedono il medesimo titolo abilitante dei colleghi precari della scuola statale. Chi è stato  assunto nelle paritarie non è stato convocato seguendo l’ordine della graduatoria: assolutamente vero ma direi che i paradossi già evidenziati ai punti 1 e 2 dimostrano che l’ossequioso (e doveroso) rispetto del corretto scorrimento delle graduatorie in virtu’  di punteggio e anzianità di servizio risulta irrimediabilmente soverchiato.
Alla luce di tutto questo, egregi signori, comprenderete il mio disappunto e, non abbiatemene, anche il mio disgusto.
Disgusto che si acuisce ogni volta che sento o leggo un intervento di un esponente della Lega o del M5S che fa spallucce dinnanzi ai diritti di quegli stessi Diplomati Magistrali con cui si scattava i Selfie in campagna elettorale. Disgusto perchè signori, dopo 19 anni di permanenza in graduatoria, mi avvilisce vedere le facce dei colleghi costretti a scattarsi una foto con un cartello che indica il numero di giorni per cui sono rimasti tagliati fuori dal vostro super  “salvagente spaziale”.
Siamo a questo, alla supplica, alla richiesta dell’elemosina.
E io a chiedere l’elemosina non ci sto.
Chiedo e continuerò a chiedere in tribunale e in tutte le sedi possibili il riconoscimento di cio’ che mi spetta di diritto.
Vi chiedo di riflettere e di agire con coerenza, logica, rispetto e dignità.
Nel mio “cartello” non intendo scrivere il numero di giorni che mi manca, secondo lo Stato, per essere degna di aspirare a un contratto statale a tempo indeterminato ( dopo i tanti a giornata che mi sono stati fatti firmare), no, in questo mio “cartello”  scrivo  che mi manca la capacità di comprendere come il Governo abbia potuto scartare una soluzione tanto equa e semplice come la riapertura delle Gae creando , in alternativa, strade tortuose e indifendibili che hanno generato e genereranno paradossi e ingiustizie tali da intasare i tribunali amministrativi per i prossimi dieci anni.

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