Revisione spesa (tagli). Per la scuola: dimensionamento scuole, insegnanti di sostegno, docenti inidonei ed edilizia scolastica

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dp – Sono questi i temi che il gruppo di lavoro ministeriale dovrà affrontare alla ricerca di possibili risparmi. Interventi pure per le Università, la cui rete dovrà essere ristrutturata. Inoltre, potenziamento del ruolo della CONSIP, razionalizzazione degli immobili e formazione dei dirigenti

dp – Sono questi i temi che il gruppo di lavoro ministeriale dovrà affrontare alla ricerca di possibili risparmi. Interventi pure per le Università, la cui rete dovrà essere ristrutturata. Inoltre, potenziamento del ruolo della CONSIP, razionalizzazione degli immobili e formazione dei dirigenti

Ad occuparsi della spending review italiana, Carlo Cottarelli, ex del Fondo monetario internazionale, chiamato da Letta e Saccomanni come commissario straordinario.

Sua la redazione del "Programma di lavoro del Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica", che contiene le indicazioni degli ambiti di intervento per il ridimensionamento della spesa pubblica.

Il documento dà indicazioni per i tre anni previsti dall’articolo 49-bis del decreto-legge n. 69 del 2013 (Decreto del "Fare"), durante i quali si prevedono, per tutta l’amministrazione, risparmi di spesa per il 2015 (3,6 miliardi), 2016 (8,3 miliardi) e 2017 (11,3 miliardi). Nessun risparmio per il 2014, anche se nel documento leggiamo, "in sede politica dovrà essere valutata l’opportunità di andare oltre questi obiettivi minimi, individuando risparmi addizionali già nel 2014 e con più apprezzabili risparmi complessivi per il periodo 2014-16 rispetto al quadro a politiche invariate della legge di stabilità"

Nel documento, inoltre, si individuano i gruppi di lavoro e i temi di intervento, anche se si invitano i gruppi ad "esplorare aree di risparmio" oltre quelle indicate.

Veniamo alla scuola.

I temi suggeriti nel documento, che il gruppo preposto dovrà affrontare per i risparmi di spesa, sono:

  1. Rivisitazione della dimensione delle scuole
  2. Insegnanti di sostegno
  3. Docenti inidonei
  4. Edilizia scolastica (razionalizzazione fondi)

Interventi previsti anche in ambito universitario

  1. Criteri di finanziamento università e ristrutturazione rete universitaria
  2. Fondi per la ricerca. Revisione criteri di assegnazione (CNR, ENEA, etc.)
  3. Enti vigilati

In cosa si tradurrà l’individuazione di tali temi? Il documento in nostro possesso si limita all’elenco che abbiamo riportato, la loro declinazione spetterà ai singoli gruppi che fanno capo ai ministeri. Se tali temi di intervento saranno confermati in termini di tagli, ci troveremmo in una situazione a dir poco paradossale, se si considera che grazie al Decreto istruzione (appena trasformato in legge) si attuerà un  piano straordinario di immissioni in ruolo per il sostegno e si apporteranno modifiche migliorative per i docenti inidonei. Ancora presto per tirare delle conclusioni, non possiamo che seguire per voi gli sviluppi, informandovi in modo tempestivo.

Gli interventi che riguardano la scuola non finiscono qui, ce ne sono sono anche altri, che rientrano in modo "trasversale".

Tra essi, quelli che riguardano l‘acquisto dei beni e dei servizi, con il rafforzamento, suggerito nel documento, del ruolo della CONSIP e di "centrali di acquisto"

Sott’occhio anche gli immobili per i quali si chiede una razionalizzazione nell’utilizzo: spesa per locazioni, contratti di fornitura dei servizi energetici, global service, manutenzione.

Un altro campo di intervento che ha attirato la nostra curiosità nel leggere il documento riguarda la formazione dei "dirigenti pubblici" per i quali si chiede di aumentarne la "flessibilità gestionale", organizzando "programmi di formazione volti a trasformarli in veri manager della spesa pubblica interessati non solo al rispetto formale delle regole contabili ma anche al contenimento dei costi e al miglioramento della qualità dei servizi". Ci siamo chiesti se in tale progetto rientrano anche i dirigenti scolastici.

Ultimo appunto, nel progetto c’è anche la revisione dei costi della politica per: regioni, province, comuni e finanziamenti pubblici ai partiti. Segue un "etc" che fa ben sperare.

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