Retribuire pausa pranzo docenti impegnati in refezione. Proposta di Mps

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La pausa pranzo dei docenti dell’infanzia e delle primarie andrebbe retribuita.

E’ quanto prevede una mozione inviata al Governo dal deputato MPS, Matteo Pronzini.

La notizia è circolata su Ticino News dove si legge che la retribuzione richiesta riguarda i docenti dedicati alla refezione e che i docenti che lavorano nelle sedi con refezione avrebbero diritto a una pausa di almeno 30 minuti. Inoltre, il servizio di refezione andrebbe previsto in tutte le scuole le scuole dell’infanzia e nelle primarie.

I docenti di scuola dell’infanzia – fa notare l’Onorevole – sono impegnati in sede dalle 8.15 del mattino alle 16 del pomeriggio e, se nella struttura esiste la refezione, non dispongono in questo lasso di tempo di nessuna pausa. Senza contare che dopo l’orario scolastico, le/i docenti sono spesso impegnati in colloqui con i genitori, in riunioni interne alla scuola o con altri professionisti che intervengono sui singoli casi, nel lavoro amministrativo in continuo aumento, nella programmazione e preparazione delle attività didattiche e nell’acquisto del materiale“.

Pronzini fa notare che il momento del pranzo con i bambini non possa rappresentare una pausa dall’orario di lavoro, perché i docenti sono impegnati a gestire questo momento collettivo. Fa notare anche che “la legge sulla scuola considera la refezione alla scuola dell’infanzia come un momento estremamente importante e di socializzazione per i bambini“.

Dopo altre considerazioni dello stesso tenore, Pronzini pone una serie di domande retoriche: “Come mai alla scuola dell’infanzia la refezione è educativa, mentre non lo è in altri ordini di scuola non troppo lontani, come ad esempio la scuola elementare o quella media? Ma soprattutto, visto che si tratta appunto di un momento educativo importante, come mai le/i docenti di SI, per queste ore di lavoro educativo sono pagati meno che nelle altre ore della giornata? Com’è possibile che le/i docenti della scuola dell’infanzia non abbiano nemmeno 30 minuti di pausa durante la giornata? Com’è possibile che esse/essi lavorino in condizioni peggiori rispetto ai valori minimi previsti dalla Legge sul lavoro, che deve essere un punto di riferimento imprescindibile? Come mai in alcuni comuni le/i docenti oltre a consumare il pasto in compagnia di 20/25 bambini, che hanno comunque bisogno di essere seguiti, devono pagare il pasto consumato presso la mensa?

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