Rete Studenti Medi: temperature inaccettabili nelle scuole toscane, ma non per i dirigenti

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Comunicato Rete Studenti Medi – Anche a seguito delle numerose mobilitazioni svolte dagli studenti in tutto il Paese il problema del freddo delle aule continua a persistere, creando giorno dopo giorno grandissimi disagi e non permettendo agli studenti di svolgere regolarmente le lezioni.

Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara:” In questi giorni ci siamo mobilitati in tantissime province italiane, in cui abbiamo avviato un confronto con le Istituzioni per chiedere risposte concrete e che queste si attivassero al più presto per la risoluzione del problema. Purtroppo però ci ritroviamo a dover fare i conti con enti Istituzionali, le province, che rimangono tutt’oggi le uniche dirette responsabili per la manutenzione ed il pieno funzionamento delle scuole secondarie di secondo grado, ma che sono attualmente private di qualsiasi valore politico e troppo spesso di qualsiasi risorsa economica per agire direttamente verso una risoluzione rapida del problema. Siamo costretti a studiare in edifici che non sono in grado di mantenere l’isolamento termico, in cui gli impianti di riscaldamento sono mal funzionanti, fatiscenti o addirittura completamente inesistenti.” –“ Questa condizione è inaccettabile”- Continua Manfreda- “ Rivendichiamo con forza il diritto di ogni singolo studente di studiare in ambienti sani e a norma di legge, e chiediamo al Governo e al MIUR di intervenire con estrema urgenza, prevedendo un piano d’investimenti che risolva il problema in maniera definitiva e fornendo alle dirigenze indicazioni su come muoversi e aiutare gli alunni, invece di prevedere provvedimenti disciplinari inaccettabili a seguito delle mobilitazioni portate avanti dagli studenti”

Sono giunte infatti agli studenti di alcune scuole toscane delle circolari, spedite dai dirigenti scolastici, che intimano agli studenti di abbandonare la loro “pretestuosa posizione” di protesta nei confronti di queste condizioni precarie. Decisamente poco pretestuosa è invece dal nostro punto di vista la posizione degli Studenti di Prato che questa mattina non sono entrati a scuola, in particolare al Liceo Classico “Cicognini-Rodari” dove vi era una temperatura inferiore a 14 gradi, a fronte dei 18 minimi previsti dalla legge, dopo che ieri era stato il sindaco della città a proporre agli studenti di riprendere l’attività didattica a patto che l’ambiente fosse riscaldato almeno a 14 gradi, soglia comunque inferiore a quanto stabilito dall’art. 4 del D.P.R. 412/93. In merito a questo la coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Prato, Ginerva Calamai, dichiara:” È inammissibile che a quasi una settimana dall’inizio delle lezioni non ci sia garantito un ambiente idoneo dove poter imparare nel migliore dei modi. Chiediamo che gli organi di competenza istituzionali si adoperino per risolvere la situazione nelle scuole pratesi. Nel frattempo noi come Rete degli studenti Medi Prato porteremo avanti la voce degli studenti e continueremo a rivendicare il diritto di studiare in una scuola degna di un paese civile.”

A Firenze invece, la dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico Economico e Liceo Linguistico “G.PEANO” fa appello alla “presenza vigile e lungimirante dei genitori”, aggiungendo che nessuna giustificazione sarà accettata dai docenti per l’assenza degli studenti che protestavano.

Come Rete degli Studenti Medi, pur comprendendo le difficoltà di gestione di simili situazioni critiche, riteniamo profondamente sbagliato un atteggiamento minatorio e di aperta delegittimazione delle azioni studentesche. Ci chiediamo poi perché molte dirigenze non riconoscano le responsabilità delle istituzioni ogni qualvolta si presentino casi simili e, invece di denunciare con fermezza le mancanze delle amministrazioni, preferiscano attenuarle, riversando azioni intimidatorie nei confronti di studenti e studentesse.

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