Rete Studenti Medi alla Fedeli: promuova manifestazione del 24 febbraio a Roma per una scuola antifascista

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comunicato Rete degli Studenti Medi – Siamo gli studenti che quotidianamente vivono le scuole di questo paese, le colorano, le arricchiscono di dibattiti e che praticano ogni giorno l’inclusività e l’integrazione di cui spesso le istituzioni non si fanno carico.

Siamo gli studenti antifascisti, studenti democratici, studenti che credono nella tolleranza, nella solidarietà, nei principi costituzionali ottenuti con la lotta partigiana per la libertà del nostro paese.

Siamo gli studenti che celebrano ogni anno il 25 aprile, gli studenti che erano in piazza a Macerata perché stanchi di un paese debole di fronte alla forza con la quale il fenomeno fascista e razzista, sempre più, si diffonde tra le fratture sociali che la crisi economica ha creato nel nostro paese.

Per questo scenderemo in piazza nuovamente il 24 febbraio a Roma, perché le piazze sono il simbolo della partecipazione popolare, della libertà di dissenso, sono le piazze liberate dalla Resistenza, devono essere il segno attraverso il quale si manifestano che l’antifascismo è un sentimento insisto in tutta la società italiana.

La scuola pubblica, la scuola costituzionale non può essere super partes. La scuola pubblica italiana deve essere antifascista.

La libertà di azione e diffusione di fenomeni fascisti ci preoccupa, ancora di più quando avviene davanti o dentro le mura scolastiche.

Per questo pensiamo che dopo l’importante risposta della piazza di Macerata la scuola deve essere protagonista del percorso di riaffermazione dei valori di libertà, solidarietà che caratterizzano l’antifascismo.

La risposta deve essere chiara ed inequivocabile.

Per questo pensiamo che la forza e la decisione che la scuola e le sue istituzioni mettono nell’educazione alla lotta alla mafia, all’illegalità e all’ingiustizia, promuovendo attività e la partecipazione al 21 marzo, deve essere trasposta nella lotta al razzismo, al fascismo.

Per questo chiediamo alla Ministra Valeria Fedeli di promuovere la partecipazione alla piazza di Roma delle studentesse e degli studenti di questo paese, giustificare l’inevitabile assenza, perché non sarebbe un giorno perso, ma un giorno in cui si educa alla partecipazione, alla democrazia, al lottare contro le ingiustizie e le intolleranze. Si insegna a prendere una parte in nome della libertà. Per questo la scuola e le sue istituzioni devono essere le prime a fare questo. Prendere una parte, tornare ad essere partigiane.

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