Renzi a Radio Anch’io, conferma 160mila assunzioni, no stralcio. Se rinviare DDL Parlamento sovrano. Ricevute 7mila lettere in due giorni

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Matteo Renzi, questa mattina, è intervenuto a Radio Anch'io e ha parlato di riforma, ribadendo quello che è il punto di vista del Governo. Sul blocco degli scrutini è fiducioso di non dover ricorrere alla precettazione.

Matteo Renzi, questa mattina, è intervenuto a Radio Anch'io e ha parlato di riforma, ribadendo quello che è il punto di vista del Governo. Sul blocco degli scrutini è fiducioso di non dover ricorrere alla precettazione.

"Ci saranno centosessantamila assunzioni tra questo e il prossimo anno: è una cifra enorme. Per gli altri precari non ci può essere altra procedura che quella concorsuale. Prendo un impegno per il futuro: si entrerà solo per concorso". Lo dice il premier Matteo Renzi a Radio Anch'io, rispondendo alle domande sul ddl di riforma della scuola", ha confermato inoltre che non è possibile stralciarle dal resto del ddl. "Assumiamo con un modello di scuola diverso: non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perché" sarebbe "un grande ammortizzatore sociale".

Sulla possibilità di rimandare il DDL, ha detto "Sono partito da settembre con la campagna di ascolto: vogliamo rinviare ancora, sprecare il tempo? Per carità, il Parlamento è sovrano. Ma questa non è la legge elettorale: non dico prendere o lasciare, ragioniamo sul
futuro dei figli".

Relativamente al merito dei docenti, ha affermato che "Per la prima volta ci sono più soldi per la scuola, certo vogliamo darli non in modo indiscriminato. Nessuno tocca gli stipendi di oggi ma se ci sono soldi in più, premiamo di più chi è stato più bravo". "Dire 'non voglio la valutazione degli insegnanti' – ha continuato – è una posizione politica rispettabile: per anni il sei politico è stato un fatto culturale. Io credo che sia un errore, ma discutiamone".

Negli ultimi due giorni, Renzi afferma di avere ricevuto 7417 lettere da parte di insegnanti. Egli ritiene che grazie alle sue spiegazioni di questi giorni sulla riforma ci sia "un diverso atteggiamento da parte delle persone. Io dico per primo che dovevamo spiegarla meglio la riforma, discutere meglio, ma è un fatto positivo che si possa discutere sulla scuola, prima non ne parlava mai nessuno".

Anzi, si dice contento della discussione, "dopo anni e anni di chiacchiere finalmente entriamo nel merito di quella che è la principale sfida del Paese, perché l'Italia dei prossimi 20 anni sarà capace o incapace di vincere le sfide sulla base del lavoro sulla scuola".

Sul blocco degli scrutini ritiene prematuro parlare di precettazione dei docenti. "Credo che la stragrande maggioranza degli insegnanti – afferma – sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutini".

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