Reintrodurre nei licei lo studio di una seconda lingua straniera comunitaria

Di Lalla
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red – Interrogazione parlamentare presentata da Mauro Maria Marino sulla necessità di garantire la possibilit di apprendere almeno due lingue straniere nel corso degli studi al fine di offrire loro la possibilità di poter inserirsi e di poter competere all’interno di una realtà europea e mondiale sempre più ricca ed articolata, sotto il profilo linguistico, culturale e professionale.

red – Interrogazione parlamentare presentata da Mauro Maria Marino sulla necessità di garantire la possibilit di apprendere almeno due lingue straniere nel corso degli studi al fine di offrire loro la possibilità di poter inserirsi e di poter competere all’interno di una realtà europea e mondiale sempre più ricca ed articolata, sotto il profilo linguistico, culturale e professionale.

Il testo dell’interrogazione

Atto Senato  

Interrogazione a risposta scritta 4-06671 presentata da MAURO MARIA MARINO   mercoledì 25 gennaio 2012, seduta n.663  

MARINO Mauro Maria – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Premesso che: 

 l’insegnamento delle lingue straniere nella scuola italiana vive una situazione di forte carenza e inadeguatezza, nonostante l’unanime riconoscimento del valore formativo e culturale di tali discipline per il giovane cittadino europeo. Infatti, così come raccomandato in molteplici documenti dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa, l’acquisizione di una corretta visione interculturale del mondo, nonché la possibilità di sfruttare pienamente le risorse offerte dalla libera circolazione in Europa passano attraverso le opportunità di un apprendimento di almeno due lingue straniere (generalmente inglese e una seconda lingua comunitaria); 

 in quasi tutti i Paesi dell’Unione l’offerta di insegnamento di più lingue straniere nei vari indirizzi di studio è certamente più diffusa e capillare di quanto non sia in Italia; 

 i recenti interventi di riforma della scuola media di secondo grado hanno estromesso lo studio di una seconda lingua straniera dai curricoli dei licei: in specifico dallo scientifico, dal classico e dal liceo delle scienze umane; 

 in particolare, presso tali licei il monte ore curricolare assegnato è tra i meno elevati, vale a dire 27 ore per tutti i bienni e tra le 30 o 31 ore per i trienni; 

 in un siffatto quadro orario appare non solo possibile, ma assolutamente auspicabile, reintrodurre lo studio di una seconda lingua straniera comunitaria, anche in vista del proseguimento degli studi in ambito universitario, laddove i diplomi e le lauree magistrali a carattere binazionale si stanno consolidando in molti atenei italiani; 

 considerato che la conoscenza di una sola lingua straniera, infatti, pregiudica considerevolmente la scelta di un curriculum internazionale, se non per gli studenti provenienti dal solo liceo linguistico, 

 si chiede di sapere: 

 se il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso e imprescindibile che anche agli studenti italiani, al pari di quelli europei e della maggior parte di quelli extraeuropei, lo Stato garantisca la possibilità di apprendere almeno due lingue straniere nel corso degli studi al fine di offrire loro la possibilità di poter inserirsi e di poter competere all’interno di una realtà europea e mondiale sempre più ricca ed articolata, sotto il profilo linguistico, culturale e professionale; 

 se, a tal fine, non ritenga necessario prevedere nei curricula dei licei di ogni indirizzo l’insegnamento, di tre ore nel biennio e tre ore nel triennio, di una seconda lingua straniera comunitaria a scelta dell’utenza tra quelle previste dal sistema scolastico italiano, o, in alternativa, la possibilità di optare per lo studio di una di tali discipline, assegnando ai singoli istituti scolastici l’organico di diritto necessario per assicurare stabilità e certezza all’offerta dell’insegnamento aggiuntivo. 

 (4-06671)

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