Regionalizzazione: bozza Veneto domani al CdM, la scuola si mobilita

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Domani alle 19 all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri c’è la bozza dell’accordo tra Stato e Regione Veneto sull’autonomia.

Nodi da sciogliere

Il documento presenterebbe ancora dei nodi sui capitoli relativi a sanità, cultura, infrastrutture, ambiente, energia, beni demaniali, una bozza che Una bozza di lavoro che è ancora suscettibile di variazioni.

Manca in particolare il via libera del Ministero delle Finanze sul sistema di compartecipazione ai tributi e l’autonomia tributaria, chiesta dal Veneto ad esempio per bollo auto e il recupero dell’evasione fiscale; silenzio anche sul coordinamento della finanza pubblica e sulla regionalizzazione delle Casse di risparmio.

Altre resistenze sono al capitolo sanità, per cui la Regione potrebbe gestire l’assetto istituzionale e l’organizzazione ospedaliera, i neolaureati in corsia e i ticket, con l’abolizione del superticket di 10 euro.

Per le Infrastrutture, no alla regionalizzazione di linee ferroviarie locali, no al finanziamento del Tpl, no alla nomina regionale del presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico settentrionale, per Venezia il Governo è favorevole a trasferire le potestà dell’ex Magistrato alle Acque ma non la ‘cabina di regia’ per il Mose.

Regionalizzazione e scuola

Questo quanto prevede la bozza, la regione dovrà occuparsi di

  • disciplina delle modalità di valutazione del sistema educativo regionale di istruzione e formazione
  • disciplina della programmazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro,
  • formazione dei docenti
  • apprendistato
  • disciplina, mediante contratti integrativi, dell’organizzazione e del rapporto di lavoro del personale dirigente, docente, amministrativo, tecnico e ausiliario
  • disciplina della programmazione dell’offerta formativa integrata con la formazione professionale
  • disciplina sulle reti scolastiche
  • disciplina degli organi collegiali
  • istruzione per gli adulti

Dirigenti scolastici regionali

Inoltre, si legge all’articolo 11 che per i Dirigenti scolastici sarà istituito uno specifico ruolo regionale, salva la facoltà di permanere nei ruoli della dirigenza scolastica statale trascorsi tre anni dal trasferimento delle competenze.

Docenti, personale educativo e ATA già di ruolo

Inoltre, per quanto riguarda i docenti, gli ATA e il personale educativo con contratto a tempo indeterminato in servizio presso le istituzioni scolastiche del Veneto e Lombardia al momento della stipulazione dell’Intesa rimane inserito nei ruoli statali, salva diversa volontà espressa dal personale stesso.

Precari e neoassunti

I docenti, invece, che confluiranno nei ruoli regionali saranno i nuovi assunti e quanti avranno contratto a tempo determinato.

Scarica la bozza completa della regione Veneto

Mobilitazione mondo scuola

Il mondo della scuola non è d’accordo sulla regionalizzazione, per cui si sta mobilitando; contraria l’USB che annuncia un presidio davanti a Montecitorio per il 15; contrario anche Link, il Coordinamento universitario, che critica il passaggio del diritto allo studio alle regioni.

Contrari i sindacati Cgil, Cisl e Uil che chiedono di bloccare il provvedimento, rivendicando come indispensabile l’avvio di un ampio confronto nelle aule Parlamentari e nel Paese prima di assumere decisioni.
Mercoledì 27 febbraio Unicobas Scuola e Università organizza uno sciopero per l’intera giornata con una manifestazione nazionale a Roma per protestare contro il progetto di Autonomia.

Anche il Consiglio Nazionale Anief ha approvato una mozione all’unanimità contro la regionalizzazione, a seguito della quale il presidente Marcello Pacifico ha inviato formale adesione agli scioperi del 27 febbraio e dell’8 marzo prossimi”

 

Lombardia e Veneto, dirigenti e docenti (precari e nuovi assunti) diventeranno impiegati regionali. Bozza accordo

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