Refuso su sito Esami Stato, siamo alla vergogna pubblica dell’Istruzione. Lettera

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di Pierfranco Bruni  – Vigilia esami di Stato. Traccie? O Tracce? Errore del computer… Si Errore da COMPUTER, ultima generazione…. Nessuna responsabilità. Il Ministro, comunque, conosce molto bene la lingua italiana. Ma non è colpa del Ministro. Dei Direttori “GENERALI” (quando guadagnano al mese o all’anno?). Neppure loro (o l’oro?) hanno colpa. DI chi è la colpa? Dell’emozione…. Tutti emozionati in questo Governo di “Perle” cubane… Tutta la scuola è sotto accusa…. Tutta la scuola. A cominciare dai ragazzi che accettano.

Mi sono chiesto spesso, nel corso di questi anni, qual è il rapporto tra leggerezza, debolezza e relativismo. Non ho timore nel dire che il laicismo ha distrutto la scuola e la cultura italiana. Vado per altre sponde. Ulisse vienimi incontro e non farmi incazzare troppo!

Laicismo nel mondo cattolico. Il compromesso delle non culture vere e profonde! Il peggiore laicismo è proprio quello che nasce dalle file cattoliche e progressiste. Quello che è nato. Perché da questo laicismo si è lanciata una sfida alla tradizione. Anche del linguaggio e della educazione alla estetica della parola. La scuola è fortemente responsabile dei due legami: debolezza e relativismo. Debolezza di valori. Ovvero permissivismo. Altrimenti non si spiegherebbe una scandalosa figura come la i o la non i in Tracce.

Tutto è politico!

Vi ricordate voi vecchi della mia età…  non avete mai capito la differenza tra valore e ideologia.

Don Milani Lorenzo non era un valore. È stato sempre una ideologia. Un cattivo “maestro” che  ha condotto alla leggerezza la struttura pedagogica moderna. Di questa struttura si è servito tutto il filone letterario che va da Italo Calvino, che nel momento in cui si è reso conto di ciò ha cercato di cambiare registro, ma era troppo tardi, sino ai Gomorra che non conoscono la differenza tra cronaca e letteratura… Non si tratta di un percorso gramsciano. Magari ci fosse stato un pensiero pesante alla Gramsci.

Gramsci è figlio di una cultura che viene da Gentile. Il 18 politico è oltre la concezione dell’intellettuale gramsciano. Quest’anno è l’anniversario, tra l’altro, di Antonio Gramsci morto nel 1937. E anche di don Lorenzo Milani morto nel 1957. Gramsci è dimenticato, vecchio, rompi coglione. Milani è una piuma, invece. Gramsci è stato sempre coerente. Io posso scontrarmi e confrontarmi con Gramsci. Non condividerlo ma ascoltarlo. Come è possibile ancora oggi, dopo i documenti che noi conoscevamo da tempo, affidare il concetto di democrazia ad un cambia casacca come Norberto Bobbio?

Bobbio filosofo? Ma di cosa? Idee trite e ritrite portate sul bianco di una pagina già scritta. Bobbio un filosofo? Di che?

Eppure la scuola italiana e la cultura laicista pongono Bobbio come padre della democrazia. Se è considerato tale significa che anche il Fascismo, quando lui era fascista, era democrazia? O no? Oggi la tradizione è morta, ma uccidendo la tradizione si è uccisa la cultura dell’umanesimo e l’antropologia dell’uomo.

Perché insisto sulle responsabilità della scuola? Perché la maggior parte dei docenti si è nutrita della menzogna storica e letteraria senza porsi mai il problema di una verifica. Senza creare una verifica, senza buttare nei cestini i libri di testo strafalciati e ideologizzati…

Cosa ha lasciato don Milani? Domanda. Risposta: il degrado culturale, ovvero il non pensiero. Cosa  ha trasmesso in letteratura e nella vita Italo Calvino: la leggerezza. Un viaggiatore in una notte… Aspetti detti e stradetti …Cosa è la leggerezza? È un incastro del relativismo.

A cosa ha educato l’Illuminismo rivoluzionario francese? All’ateismo! I morti della Vandea che fine hanno fatto? Siamo nella tristezza e nella dissoluzione e intanto invece di proporre la robustezza dei cristiani senza chiesa di Silone si propongono i cattolici ubbidienti alla comprensione pasoliniana.

Io sono tanto vissuto da capire che le chiacchiere sono diventate bufale e l’ignoranza della scuola italiana è un privilegio per una società che non ha pensiero. La scuola è il risultato di una società relativista e senza palle. Quando mai un docente ha contestato un libro proposto per le adozioni? Sulla base di cosa? Ho fatto battaglie su tali tematiche. I docenti vanno aggiornati con pesantezza e robustezza e non mandati in gita scolastica.

Sono durissimo. Appartengo ad una generazione che si è spaccata in due per una cultura della non condivisione. Appartengo ad una filosofia nicciana e sgalambriana e il resto mi fa sorridere.

La scuola (popolare) non appartiene al popolo. Appartiene ai processi culturali veri e profondi. Io sono stato uno dei tanti “pierini”, anche sospesi da presidi cattocomunisti ipocriti e incolti, perché ero figlio della aristocrazia e nipote del segretario del Fascio. Ebbene, questo dava fastidio sia ai docenti relativisti di quel tempo sia ai milaniani, la cui formazione è laicista cattocomunista. Ci meravigliamo di traccie? Sorrido! Colpa dei ministeriali? No. Colpa di una società che si è formata ad una scuola fragile e tendenziosa.

Preferirei, come ho detto, parlare di Gramsci in tutte le sue componenti e del suo maestro Gentile. Di Nerone mai incendiario, ma allievo diligente di Seneca!

Registro soltanto il vuoto della scuola e l’imbarazzo dei docenti quando parli con loro di Marcello Gallian, di Giuseppe Berto, di Veronica Franco, di Maria Zambrano, di Ignazio Silone, di Carlo Cassola, del ruolo di Mata Hari nella Grande Guerra, di Eleonora Duse, di Grazia Deledda… di Pirandello che aderisce al Fascismo perché è fascista, di Pascoli mediterraneo e occupante della Libia mediterranea.  E poi…

Libri scorretti! Ora anche computer scorretti?

Sorridiamo, anzi no. Questa volta si recita a soggetto… Così è, se vi pare… Ma Giocomini miei… pensateci…

Cari ragazzi non prendete nulla per vero…

La verità la scoprirete quando diventerete dei vecchi con la barba bianca e osserverete il mare della vostra anima… lungo le “traccie” della vita….

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