Referendum, Rete della Conoscenza: “Lanciamo la campagna Studenti per il NO, vogliamo una democrazia reale”

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La Rete della Conoscenza, associazione di rappresentanza sociale dei soggetti in formazione, lancia la campagna “Studenti per il No” in vista del referendum sulla riforma costituzionale voluta dal Governo, per scongiurare un ulteriore attacco alla democrazia che aggredisce le stesse fondamenta costituzionali della Repubblica.

La Rete della Conoscenza, associazione di rappresentanza sociale dei soggetti in formazione, lancia la campagna “Studenti per il No” in vista del referendum sulla riforma costituzionale voluta dal Governo, per scongiurare un ulteriore attacco alla democrazia che aggredisce le stesse fondamenta costituzionali della Repubblica.

Qui trovate la piattaforma online della campagna http://bit.ly/29godNx

Qui trovate l’appello degli Studenti per il No http://bit.ly/29hFB8n

Qui la pagina facebook e twitter

“Questa riforma è inaccettabile nei contenuti e nel metodo impiegato per la sua approvazione” –  dichiara Martina Carpani, Coordinatrice Nazionale di Rete della Conoscenza  – “Il Governo ha dettato ad un Parlamento di nominati un nuovo assetto costituzionale antidemocratico, che insieme alla legge elettorale Italicum porta all’instaurazione di un premierato assoluto. Il Senato non viene abolito e mantiene importanti prerogative costituzionali, ma i cittadini non hanno più il diritto di eleggere direttamente i senatori: non è una riforma, è una truffa. Inoltre non possiamo accettare la limitazione delle autonomie locali tramite la cd ‘clausola di supremazia’ dello Stato centrale, così come è inaccettabile la subordinazione del dibattito parlamentare ai tempi imposti dal Governo”.

“La nostra generazione non ha mai visto garantiti i propri diritti costituzionali, a cominciare dal diritto allo studio” – continua la Carpani – “Siamo studentesse e studenti cresciuti in una crisi economica causata dagli stessi poteri economici e finanziari che hanno preteso questa riforma. Il ceto politico che sostiene questa manomissione delle garanzie costituzionali è lo stesso che ci condanna alla precarietà tramite provvedimenti come il Jobs Act; lo stesso che vuole svendere e inquinare il nostro ambiente con lo Sblocca Italia; ed è lo stesso che con la Buona Scuola vuole trasformare le nostre scuole in aziende governate da un preside-manager. Al referendum costituzionale diremo ‘NO’ all’ennesima imposizione calata dall’alto, ci opporremo all’arretramento della democrazia voluto dalle banche come JP Morgan e dai poteri forti che sostengono il Governo Renzi.”

“Apriremo comitati studenteschi per il ‘No’ in ogni scuola e in ogni università, informando tutte e tutti sui contenuti della riforma e sulle minacce alla democrazia che essa contiene” – afferma Alessio Grancagnolo, lo studente che a Catania nel meritò contestò la Ministra Boschi – “Partendo dai luoghi della formazione, diffonderemo nel dibattito pubblico la denuncia contro le bugie propagandate dal premier e dai suoi ministri, rivendicheremo più partecipazione popolare contro un Governo che invita all’astensione. Vogliamo costruire una democrazia reale che ci restituisca il potere di decidere in merito alle nostre vite, alle nostre comunità e ai nostri territori. Questa riforma troverà nelle scuole e nelle università una ferma resistenza in difesa della democrazia.”

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