Reclutamento presidi da rivedere, penalizza regioni rigorose

Di Lalla
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Sen. Mario Pittoni* – Ci sono regioni dove, nonostante il buon livello medio di preparazione certificato dalle indagini internazionali, non si trova un numero sufficiente di candidati alla dirigenza scolastica in grado di superare le prove di idoneità. In Friuli-Venezia Giulia hanno superato la prova preselettiva nazionale dell’ultimo concorso in 122 (tre dei quali concorrenti per le scuole di lingua slovena), ottenendo complessivamente un risultato di eccellenza. La percentuale di ammessi agli scritti è stata infatti del 31%, a fronte di un dato medio nazionale del 25%.

Sen. Mario Pittoni* – Ci sono regioni dove, nonostante il buon livello medio di preparazione certificato dalle indagini internazionali, non si trova un numero sufficiente di candidati alla dirigenza scolastica in grado di superare le prove di idoneità. In Friuli-Venezia Giulia hanno superato la prova preselettiva nazionale dell’ultimo concorso in 122 (tre dei quali concorrenti per le scuole di lingua slovena), ottenendo complessivamente un risultato di eccellenza. La percentuale di ammessi agli scritti è stata infatti del 31%, a fronte di un dato medio nazionale del 25%.

Dopo le due prove scritte regionali, sono però stati ammessi all’orale solo 36 candidati di lingua italiana e 2 di lingua slovena, quando il bando di concorso prevede per il Friuli-Venezia Giulia 43 posti per i candidati di lingua italiana e 3 per quelli di lingua slovena.

Non meno di 7 posti di dirigenza di lingua italiana rimarranno quindi scoperti, senza contare che a norma dell’art. 7 co.3 del DPR 10 Luglio 2008 n° 140 “le graduatorie hanno validità triennale a decorrere dalla data della pubblicazione”, con il rischio dunque che per le dirigenze vacanti, in mancanza di “idonei” del posto, scatti l’ennesimo trasferimento di colleghi dal Meridione.

Il primo intervento è stato ovviamente un’interrogazione per chiedere a Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, “quali iniziative intenda assumere per verificare e rassicurare sulla circostanza che lo svolgimento dell’attività della Commissione regionale sia stato conforme ai principi di efficacia, trasparenza ed efficienza, nel pieno rispetto delle normative vigenti, con particolare riferimento agli indirizzi informatori della Pubblica Amministrazione”.

Ma il vero problema sta nel meccanismo che, così com’è, penalizza le regioni che vorrebbe portare un po’ di serietà nelle valutazioni.

Per questo motivo proporremo una revisione del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, ispirato al progetto che abbiamo presentato al ministro per l’assunzione dei docenti, basato su graduatorie regionali. Basta “idoneità”: l’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e normativa europea), dipenderà dalla posizione in lista sulla base del punteggio. I 4/5 dei punti si dovranno però guadagnare sottoponendosi a una valutazione approfondita a parità di condizioni con gli altri iscritti in quella regione.

Questo fungerà da “calmiere” ai vari tentativi per ottenere spostamenti dalle zone con meno opportunità di lavoro ma valutazioni “generose”, a quelle con più posti disponibili ma maggiore rigore nei voti, evitando che candidati valutati con manica larga in altre realtà possano scavalcare chi effettivamente merita.

*Capogruppo Lega Nord Commissione Istruzione del Senato

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