Reclutamento e graduatorie, puntualizzazioni dell’On Pittoni su tagli e code

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red – Con un comunicato inviato nella giornata di ieri riprende una polemica del 24 agosto tra l’On Espoisto del PD Piemonte e l’On. Russo del PD Sicilia sulla questione coda-pettine. Il senatore della Lega puntualizza le responsabilità dei tagli, dimostrando che il loro avvento non è da imputare alla Gelmini, e come le code fossero già state create da Fioroni.

red – Con un comunicato inviato nella giornata di ieri riprende una polemica del 24 agosto tra l’On Espoisto del PD Piemonte e l’On. Russo del PD Sicilia sulla questione coda-pettine. Il senatore della Lega puntualizza le responsabilità dei tagli, dimostrando che il loro avvento non è da imputare alla Gelmini, e come le code fossero già state create da Fioroni.

Questione Tagli

"Non è vero – scrive l’On. Pittoni – che i tagli sono cominciati con l’avvento della Gelmini. A distanza di un solo anno dall’avvio del piano del ministro Fioroni per l’assunzione di 150 mila docenti precari, infatti, il governo Prodi varò la legge 244/2007 che all’art. 2, commi 411 e 412, prevedeva una serie di interventi destinati a provocare da subito la riduzione di circa diecimila posti dell’organico docente, chiara dimostrazione dell’impossibilità, con la crisi economica incombente, di completare il piano di assunzioni."

Immissioni in ruolo

Il Senatore pone un dubbio sulla effettiva realizzazione del piano triennale di immissioni elaborato dall’ex governo Prodi, infatti, puntualizza "A distanza di un solo anno dall’avvio del piano del ministro Fioroni per l’assunzione di 150 mila docenti precari, infatti, il governo Prodi varò la legge 244/2007 che all’art. 2, commi 411 e 412, prevedeva una serie di interventi destinati a provocare da subito la riduzione di circa diecimila posti dell’organico docente, chiara dimostrazione dell’impossibilità, con la crisi economica incombente, di completare il piano di assunzioni."

Blocco delle graduatorie …

Pittoni, ricorda inoltre che "a pochi mesi dall’entrata in vigore delle norme in questione (per la precisione nel marzo del 2007), in vista dell’aggiornamento e integrazione delle graduatorie per il biennio 2007/2008 e 2008/2009, intervenne il decreto della Direzione Generale del Personale della Scuola il quale prevedeva che (si veda la premessa del decreto) “ai sensi dell’art. 1, coma 607 della citata legge n. 296/06, … è consentito solo l’aggiornamento della propria posizione e il trasferimento ad altra Provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce".

… e creazione delle code

E’ con Fioroni, dunque, che nascono le code. Infatti, continua l’On. "Il decreto fu trasmesso agli Uffici Scolastici Regionali con nota direttoriale prot. n. 5485 del successivo 19 marzo, la quale al punto 1 disponeva che “con la riapertura dei termini sarà consentito, per l’ultima volta, di iscriversi nelle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. Nel successivo biennio scolastico 2009/2011 si potrà solo aggiornare il punteggio o trasferire la propria posizione in altra provincia, ma in” coda” a tutte le fasce”. Le cosiddette "code”, quindi, non sono state affatto create dalla Gelmini, ma da Fioroni. E il giudicato cui il Ministero dovrebbe conformarsi, si è venuto a formare su provvedimenti assunti allorquando Ministro era quest’ultimo (il quale evidentemente non era per nulla favorevole a trasferimenti da una graduatoria all’altra, che si sarebbero accompagnati all’inserimento a pettine dell’interessato con conseguente scavalcamento di chi era già presente con un punteggio inferiore, ledendone i diritti)."

A riprova "il ministro Gelmini con il ben noto D.M. 42/2009 (ossia con il decreto che ha preceduto le operazioni di integrazione ed aggiornamento delle graduatorie per il biennio 2009/2010-2010/2011), adottato all’indomani della pronuncia del Tar poi confermata dal Consiglio di Stato, non aveva fatto che ribadire quanto previsto nel già citato dirigenziale del marzo 2007 (ossia che in occasione dell’integrazione e dell’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il successivo biennio, non potevano esservi trasferimenti da una graduatoria all’altra) salvo consentire a coloro che fossero interessati, di essere «inseriti» in altre graduatorie (fino a un massimo di tre) a loro scelta, ma in “coda” rispetto a chi c’era già. Inserimento, si badi, che non determinava alcun trasferimento dalla graduatoria di appartenenza."

Contenzioso giuridico

"Circostanza questa che il Tar del Lazio – conclude l’On. Pittoni – nel momento in cui è stato investito dalla valanga di ricorsi dell’Anief avverso il citato D.M. 42/2009 nonostante si trattasse di Giudice sprovvisto di giurisdizione in subiecta materia come rilevato sia dalle Sezioni Unite in due occasioni che dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, non ha minimamente considerato. Per questo attendiamo la sentenza con la quale il Tar dovrebbe uscire definitivamente dalla questione graduatorie."

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