Quota 100: tutto quello che c’è da sapere sulla novità pensioni 2019

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Sul fronte pensioni 2019, la novità più grande e discussa riguarda la quota 100. Ecco tutto quello che c’è da sapere e in che modo riguarderà il comparto Scuola.

Quota 100: requisiti, finestre di accesso e calcolo

Partiamo riepilogando quelli che sono gli elementi base della quota 100, validi a carattere generale, dando uno sguardo dunque ai requisiti quota 100, alle modalità di domanda e al calcolo della pensione con eventuali penalizzazioni. Bisogna chiarire prima di tutto che fino alla pubblicazione della Legge di Bilancio sono ancora possibili alcuni modifiche e quindi restiamo nel campo delle ipotesi, sulla base dei dati ad oggi disponibili. Di recente peraltro è arrivata anche la bocciatura dell’Ocse quindi la questione resta aperta.

Accesso quota 100: requisiti anagrafici e contributivi

Il perfezionamento della quota 100 per smettere di lavorare si ottiene tramite la somma dell’età anagrafica, fissata a 62 anni, e il montante contributivo di 38 anni. Nessuno dei due requisiti può essere inferiore quindi, se a 62 anni non si vantano 38 anni di versamenti, si tratterà più propriamente di un’uscita a quota 101, 102 e così a salire.

Quando si potrà andare in pensione con la quota 100?

Per contenere i costi della riforma quota 100, è stato ipotizzato un sistema basato sul ripristino delle vecchie finestre mobili. La prima possibilità di uscita sarà ad aprile 2019 e poi a seguire a luglio, ottobre e poi gennaio 2020.

Quota 100 Scuola: regole speciali per la pensione anticipata insegnanti

La quota 100 riguarda dipendenti privati e pubblici. Tra i secondi rientrano anche docenti e personale scuola sebbene con alcune regole speciali.

Ai dipendenti pubblici che intendano accedere alla quota 100, sarà richiesto un preavviso (di sei mesi secondo gli ultimi aggiornamenti ma questo dato potrebbe subire variazione con la Legge di Bilancio 2019). Questo servirà non solo a contenere i costi ma anche a regolare senza buchi dovuti a carenza del personale il flusso in uscita e quello in entrata.

Salta la quota 100 insegnanti per il 2019?

L’incognita riguarda anche i tempi: in particolare si teme che i docenti non possano andare in pensione a settembre 2019. Questa sarebbe idealmente la prima finestra utile, tenendo conto dell’esigenza di adeguarsi all’anno scolastico; tuttavia i tempi potrebbero essere troppo stretti vista la richiesta del preavviso minimo. Un’applicazione rigida di questo iter quindi non darebbe modo ai docenti e personale ATA di accedere alla quota 100 prima di settembre 2020, il che potrebbe rappresentare una discriminazione rispetto ad altre professioni (come già accaduto con la quota 96 ai tempi della riforma Fornero).

Per approfondire questo aspetto leggi anche:

Quota 100 e rischio penalizzazione insegnanti con le attuali finestre di uscita

Da un lato esiste la concreta esigenza di contenere la spesa posto che, solo nel settore Scuola, si stima una richiesta di adesioni di circa 80 mila lavoratori, tra docenti e personale ATA; dall’altro però si attendono risposte dal Governo per non penalizzare questo comparto professionale con regole troppo rigide e meccanismi che di fatto rendano impossibile, o eccessivamente onerosa, la quota 100 insegnanti. E questo ultimo aspetto riguarda anche l’eventualità di applicare penalizzazioni all’assegno della pensione anticipata (anche se il Governo continua a smontare le voci che vanno in questa direzione).

Maggiori informazioni sulla pensione Quota 100 Scuola saranno disponibili dopo la Circolare Integrativa del Miur.

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