Quattro alunni disabili di Palermo e sessantasei del Lazio vincono il ricorso al Tar

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Giulia Boffa – Il Tar della Sicilia dà ragione a quattro alunni disabili di altrettante scuole di Palermo sulle ore di sostegno attribuite dal provveditorato.

Giulia Boffa – Il Tar della Sicilia dà ragione a quattro alunni disabili di altrettante scuole di Palermo sulle ore di sostegno attribuite dal provveditorato.

 I ricorsi sono stati presentati sulla base della legge nazionale 122 del 30 luglio del 2010 e rafforzato dalla sentenza numero 80 del 2010 della Corte costituzionale,che garantisce un insegnante di sostegno per ogni alunno disabile.
 
Le scuole invece garantivano un solo insegnante per due alunni con un monte orario ridotto rispetto al full time previsto dalla normativa reggente.
 
Il Tar (presidente Nicola Maisano, Consigliere Aurora Lento e Primo Referendario Maria Cappellano) non solo ha accolto il ricorso intimando agli enti competenti di garantire un insegnante di sostegno ad orario pieno per ogni bambino disabile, ma ha anche condannato il ministero della Pubblica istruzione al pagamento di mille euro per ogni singolo ricorso più gli oneri accessori previsti per legge.
 
L’unica richiesta del ricorso non accettata è quella relativa alla conferma del provvedimento anche per gli anni futuri, ma non è possibile in quanto la legislazione potrebbe anche essere modificata in seguito.
 
Le scuole coinvolte sono quattro e sono a Partinico, Montelepre e Giardinello : due casi hanno riguardato le scuole partinicesi del I Circolo “Tenente La Fata” e del III circolo “Maggiore Guida”, altri due invece l’istituto comprensivo “Alessandro Manzoni” di Montelepre che associa anche la sede distaccata della vicina Giardinello.
 
A questa sentenza si aggiunge anche quella del Tar del Lazio, che accoglie il ricorso di 66 famiglie di altrettanti studenti disabili.
 
 La sentenza è la n.224 del 2013 del Tar del Lazio. I 66 alunni si erano visti offrire un numero di ore di sostegno molto vario, da un minimo di 3 ad un massimo di 22, comunque inferiore alle ore necessarie per garantire il rapporto di un insegnante per alunno. 
 
 A novembre, un mese e mezzo dopo l’inizio dell’anno scolastico, hanno presentato un ricorso collettivo denunciando la "gravissima lesione dei diritti inviolabili della persona costituzionalmente garantiti".  
 
 Il Miur e le scuole hanno tentato di chiedere l’inammissibilità del ricorso sostenendo che non era ancora stato deciso in modo definitivo il numero di ore di sostegno da assegnare agli alunni, ricordando anche i tagli alle scuole, ma il Tar del Lazio ha annullato i loro provvedimenti.
 
Fra un mese circa l’Ufficio Scolastico Regionale provvederà ad integrare le ore finora negate.  

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