“Quando il gioco si fa duro”, gli insegnanti “scompaiono” da candidati per Ministro dell’Istruzione

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inviato da Gianfranco Scialpi – Gli insegnanti, quando il gioco si fa duro, sono messi al margine. A detta di molti non hanno le competenze organizzative, gestionali…Nella quotidianità scolastica, però non è così!

Avevo sostenuto Bianca Laura Granato

Poco prima delle elezioni del 4 marzo si parlava di un Ministro-insegnante da parte del M5s. La candidatura aveva un volto: Bianca Laura Granato. Insegnante di lettere, quindi esperta di aula. La sua figura, inoltre, esprimeva l’opposizione alla L.107/17, che ha contribuito allo scivolone elettorale di M. Renzi.

Poi, però…

La sua candidatura, però è durata poco. Qualche giorno! Poi è ripresa la sfilata degli esperti di tutto, meno che di aula. Si è fatto il nome di Salvatore Giuliano, un Dirigente Scolastico consulente della Giannini fino al 2016 e quindi sostenitore della L.107/15. Almeno fino agli inizi di marzo, quando è stato nominato “in pectore” Ministro dell’Istruzione. E’ di quei giorni la sua dichiarazione   “Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre”. Ribadisco le mie perplessità: non è più una persona d’aula. Il suo ambiente di riferimento è divenuto il suo ufficio di Presidenza. Garantisco cambia molto la prospettiva dalla quale si guardano i problemi. Un esempio: le classi pollaio, urgenza da risolvere e ribadita nel contratto di governo. Ci sono dei Dirigenti Scolastici “tiepidi” nel contrastare le decisioni contabili di alcuni Usr. Certificano una sottovalutazione del problema non cogliendo quanta formazione di qualità è sottratta agli alunni e studenti. Del resto, in classe non ci sono loro!

Prosegue la “moda dei Rettori”

Recentemente la candidatura di S. Giuliano sì è leggermente appannata. Si sono fatti i nomi di Pittoni (Lega), un tecnico di questioni scolastiche, per arrivare all’ultima candidatura Gianluca Vago, Rettore dell’Università Statale di Milano.
Se l’ipotesi diventerà una realtà, allora siamo di fronte all”ultimo esempio di come “la storia non insegni nulla”. Chiedo: la scuola ha bisogno di un altro Rettore, dopo Carrozza e Giannini? Non credo!

La “scomparsa” degli insegnanti

Siamo alla riedizione di un vecchio copione: gli insegnanti non sono ritenuti all’altezza di guidare il Miur. Non ne hanno le competenze! Per loro non vale il detto “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Eppure di competenze organizzative e gestionali ne hanno da vendere! Penso agli Animatori Digitali, ai Referenti per il contrasto al Cyberbullismo, alle Figure Strumentali, ai tanti primi collaboratori del Dirigente Scolastico. Molti di quest’ultimi, svolgono funzioni dirigenziali nelle scuole assegnate in reggenza.
E’ mai possibile che tra queste figure non ci sia una persona all’altezza del compito di guidare il Miur?  Ne dubito! Eppure… anche il M5s sembra avviarsi a ripetere lo stesso errore del passato, favorendo il declino e l’emarginazione del Ministero preposto all’istruzione. Pessimo inizio! Ma attendiamo i fatti.

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