Una proposta del Ministro della Salute in un disegno di legge: via il fumo anche dagli spazi aperti delle scuole

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GB – Nel disegno di legge che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin presenterà al Consiglio dei ministri di oggi, c’è la proposta di inserire un nuovo comma che prevede di bandire le sigarette dai cortili, dai parcheggi e dai giardini delle scuole, comprese le sigarette elettroniche.

GB – Nel disegno di legge che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin presenterà al Consiglio dei ministri di oggi, c’è la proposta di inserire un nuovo comma che prevede di bandire le sigarette dai cortili, dai parcheggi e dai giardini delle scuole, comprese le sigarette elettroniche.

In pratica il divieto di fumare nelle classi, nei corridoi, nei bagni e in qualsiasi luogo al chiuso, si estenderà anche ai luoghi all’aperto compresi nell’area della scuola. Il divieto sarà tale sia  per i ragazzi che per i professori.

Il testo da presentare è molto ampio e contiene anche le indicazioni sulle sigarette elettroniche (dalle avvertenze sulle confezioni alle sanzioni per la vendita e l’uso scorretto).

Finora ogni istituto scolastico si eraq dato una normativa autonoma nel regolamento d’istituto: "Diciamo che la legge permetteva una certa discrezionalità – spiega Giacomo Mangiaracina tabaccologo presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione – e quindi se il collegio degli insegnanti non pensava di emanare direttive in questa direzione nessuna norma li poteva obbligare. Solo il buon senso. Eppure, un gran numero di ricerche scientifiche dimostrano che i ragazzi che studiano in istituti dove è totalmente bandito il fumo sono meno inclini ad avvicinarsi alle sigarette. I numeri parlano chiaro. Se dalle elementari al liceo non si fuma e si ricorda di non fumare nella testa di molti ragazzi il messaggio passa.  L’educazione a scuola funziona:  si riduce, come dimostra una revisione sistematica della Cochrane collaboration, di almeno il 12% la probabilità che i ragazzi sviluppino la dipendenza".

Violare il divieto negli istituti scolastici costerà molto caro: l’ammenda  varia da 100 a 6000 euro.

Vendere le “bionde” da svapare ai minori di diciotto anni vuol dire rischiare una multa che può oscillare dai 1500 a 9000 euro. Inoltre, sull’etichetta delle confezioni dovrà essere scritta la composizione dei liquidi mentre sulle cartucce e sulle ricariche la concentrazione di nicotina.

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