Professionali , istituti di qualità…ma con l’aumento delle codocenze!

Di Lalla
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Pietro Chiappini – Vorrei rispondere, a circa 12 giorni dal termine ultimo per iscriversi presso un istituto superiore, all’ On. Sacconi e al Ministro Gelmini che tanto si stanno prodigando nel convogliare la scelta dei giovani verso un istituto tecnico-professionale….impresa ardua se non si mette mano, come si deve, alla riforma dei tecnici e dei professionali!

Pietro Chiappini – Vorrei rispondere, a circa 12 giorni dal termine ultimo per iscriversi presso un istituto superiore, all’ On. Sacconi e al Ministro Gelmini che tanto si stanno prodigando nel convogliare la scelta dei giovani verso un istituto tecnico-professionale….impresa ardua se non si mette mano, come si deve, alla riforma dei tecnici e dei professionali!

Bisogna fare i conti con lo stereotipo: liceo uguale lavoro di prestigio, professionale uguale lavoro di "servizio", di manovalanza poco attraente e molto faticoso; un quindicenne che dovesse indirizzarsi verso un istituo professionale certo non lo farebbe sulla base delle statistiche del mondo del lavoro nonostante, continuamente, lamentano la penuria di tecnici e professionisti sul campo, tantomeno lo farebbe seguendo i consigli dell’ On. Sacconi che spinge i ragazzi ad andare a lavorare a 15 anni con l’apprendistato, figurariamoci poi se per scegliere di frequentare un istituto professionale dovesse basarsi sulla strutturazione delle ore di laboratorio dei nuovi istituti tecnici e professionali voluti dal Ministro Gelmini (lei continua a dire che le ore dei laboratori tecnico/pratici sono aumentate, in realtà le stesse ore sono state semplicemente "spalmate" in tutti e cinque gli anni dell’ attuale percorso quinquiennale, anzi in alcuni casi sono addirittura diminuite..!)

Per ribaltare completamente la situazione, la soluzione ci sarebbe, tanto più che la riforma degli istituti professionali è ancora in fase di attuazione: aumentare le ore di laboratorio prevedendone lo svolgimento in compresenza/codocenza con quelle materie che possono professionalizzare e rendere più competenti gli alunni, cosa che non si realizza pienamente con il singolo insegnamento della materia.

Alcuni esempi: si pensi ad un istituto alberghiero, in laboratorio di sala/bar o di cucina l’insegnante tecnico/pratico con quello di lingua,di economia aziendale, ma anche con quello di fisica, chimica (materie che assumerebbero ben più significato sotto quest’ ottica..!); all’ipsia in un laboratorio tecnologico l’insegnante tecnico/pratico con il collega di lingua per la microlingua di settore, con quello di matematica o diritto per trattare argomenti comuni di pertinenza.

Tanti altri sarebbero gli esempi che si potrebbero fare per evidenziare che il lustro, il fascino di una professione sono rappresentati dalle competenze ed abilità che si possono dimostrare sul campo (sotto il profilo tecnico/pratico, linguistico, gestionale, ecc..),le uniche a garantire un livello di lavoro alto, ben pagato che doni sicuro prestigio a livello sociale.

Tutto questo deve e può iniziare da un istituto professionale, strutturandolo come luogo dove l’attività di compresenza/codocenza delle varie meterie intorno a quelle di indirizzo, è concepita per alzare il
livello di preparazione e professionalità degli alunni;intervenire in tal senso, apportando queste modifiche, dimostrerebbe che la riforma non è stata concepita solo per tagliare e risparmiare, ma al contrario è stata pensata mettendo l’alunno, professionista del domani, al centro del suo processo di formazione con l’obiettivo di prepararlo nel miglior modo
possibile.

Chissà che dal ministero dell’istruzione arrivi un segnale incoraggiante..?!

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