Privacy: diffusa circolare con nomi studenti disabili, dirigente e tre docenti sotto accusa. Sentenza

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La condotta del dirigente scolastica, consistente in una grave violazione della disciplina sulla riservatezza degli alunni disabili, veniva sanzionata dal Garante con 20.000 euro di multa, che l’istituto la saldava.

La Corte dei Conti ha quindi sentenziato (n. 246/2019) che tale multa ricade, a titolo di danno erariale, sul dirigente scolastico. In virtù del potere riduttivo il giudice contabile ha posto a carico del dirigente la somma di euro 7.500.

Le funzioni del dirigente scolastico. Il dirigente scolastico svolge differenti e variegate funzioni, addossando alcune responsabilità:

  • garantisce la gestione unitaria dell’istituto, del quale riveste la qualifica di legale rappresentante,
  • è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati dei servizi,
  • gode di autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane,
  • organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia,
  • adotta i provvedimenti di gestione delle risorse e del personale.

La vicenda. Una dirigente scolastica, adottando una circolare con riportata la lista dei nominativi degli alunni disabili della scuola, violava la normativa sulla privacy. La diffusione della circolare doveva essere riservata alle famiglie degli studenti, tuttavia la stessa dirigente ne aveva acconsentito la pubblicazione sul portale istituzionale riferibile alla scuola. Il Garante per la privacy multava l’istituto con una sanzione amministrativa di 20.000 euro.

Chi ha pagato la sanzione. Essendo destinatario l’istituto, la sanzione è stata pagata con i fondi dello stesso.

Gli accusati dalla Procura. La Procura Regionale conveniva, innanzi alla competente Corte dei Conti, la dirigente e tre professori, dipendenti dello stesso Istituto, per sentirli condannare al risarcimento del danno indiretto cagionato all’Istituto a seguito del pagamento della sanzione amministrativa irrogata dal Garante per la Protezione dei dati Personali.

Unico responsabile è il dirigente. I giudici, esaminando la vicenda, individuano come unica responsabile la dirigente, sulla quale incombeva:

  • l’obbligo di verificare la correttezza e la legittimità della circolare dalla medesima sottoscritta,
  • l’obbligo di monitorarne le sorti anche nei successivi passaggi, al fine di impedirne la pubblicazione.

La posizione degli altri tre docenti. Non sono stati ritenuti responsabili, nella vicenda in commento, gli altri tre docenti appartenenti all’istituto e citati nel giudizio, nel quale è emerso il loro ruolo marginale, quindi di meri esecutori delle istruzioni diramate dalla Dirigente scolastica, ed in particolare:

  • un docente aveva avuto il compito di predisporre il testo della circolare, e poi di trasmetterla a un collega;
  • un altro docente aveva semplicemente inviato ad una lista di docenti, già predisposta, le comunicazioni perfezionate e sottoscritte dalla dirigente, la quale ben avrebbe potuto limitarne la diffusione anche dopo tale invio ai docenti, tra i quali lei stessa figurava,
  • il terzo docente aveva materialmente inserito sul portale web dell’Istituto la circolare, quale mero esecutore delle istruzioni verbali ricevute dalla Dirigente scolastica.

Il danno erariale. Gli obblighi normativi posti a tutela dei diritti fondamentali della persona sono stati disattesi dalla Dirigente scolastica, che con la sua condotta ha leso il diritto alla tutela della riservatezza dei minori, causando per sua esclusiva colpa (personale ed in vigilando) l’irrogazione della sanzione, così da creare un danno, indiretto, alle casse dell’Istituto scolastico. La Corte dei Conti ha inoltre precisato che il pagamento di somme con denaro pubblico, a causa dell’inosservanza di obblighi imposti normativamente, costituisce un aggravio di spesa e sottrae le relative somme all’attuazione degli scopi istituzionali.

La quantificazione del ristoro. In applicazione del potere riduttivo dell’addebito, la Corte dei Conti ha condannato la Dirigente scolastica al pagamento, in favore dell’Istituto, della somma di euro 7.500,00.

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