Primaria, ore di programmazione possono essere utilizzate per potenziamento didattica?

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Il quesito è stato avanzato da un dirigente di un istituto scolastico all’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche).

Il quesito

Il dirigente ha chiesto se fosse possibile utilizzare le ore di programmazione, parzialmente o integralmente, anche le due ore di programmazione previste nella scuola primaria ad attività di potenziamento o ad attività organizzative.

La risposta

L’ARAN ha risposto affermando che è compito delle singole scuole, nell’ambito della loro autonomia e delle modalità relazionali previste dai contratti, “stabilire caso per caso la quantità di ore destinate allo svolgimento di attività per il potenziamento dell’offerta formativa o di quelle organizzative”.

I dubbi della CISL

Nell’analizzare la risposta, la CISL ha messo in evidenza alcune criticitl. Infatti, secondo il sindacato, il parere sembra non considerare con la dovuta attenzione il fatto che l’orario dei docenti della scuola primaria è definito dalla legge 148/1990, il cui art. 9, stabilisce che “l’orario di insegnamento per gli insegnanti elementari è costituito di ventiquattro ore settimanali di attività didattica, di cui ventidue ore di insegnamento e due ore dedicate alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti di ciascun modulo, in tempi non coincidenti con l’orario delle lezioni.”

La struttura dell’orario e la finalizzazione sono pertanto definite per legge e sottratte alla disciplina pattizia. Si tratta di ore esplicitamente definite “non di insegnamento”, collocate in orario non coincidente con le lezioni e per le quali la norma prevede una precisa finalizzazione organizzativa, la programmazione, che deve realizzarsi in forma collegiale per vincolo normativo.

Il testo del parere

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